Alleanza Popolare prende atto della decisione di Morganti di ritirare le dimissioni, rinnova la stima personale al Presidente del PSD ma, afferma Tito Masi – 'a questo punto dobbiamo chiederci quali siano state le ragioni dell’abbandono dell’aula, quali gli obiettivi politici. Se qualcuno – aggiunge – intendeva con questa strategia rafforzare la maggioranza, allora la questione gli si è rovesciata contro'. Sulla vicenda della San Marino Giochi AP non ha nessuna intenzione di mollare, anzi rilancia e annuncia nuove iniziative. La prima in aula consigliare: una proposta articolata su 4 punti specifici per chiedere la revoca della concessione alla San Marino Giochi, con un preavviso di 4 mesi per violazione degli obblighi assunti. Poi la rescissione della convenzione per inadempienza contrattuale e ancora l’adozione di iniziative adeguate per la tutela dei lavoratori attualmente occupati. Infine, all’assemblea parlamentare, AP chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta.
'Riteniamo – spiega Valeria Ciavatta – che la situazione sia oramai compromessa e che le cose non si possano sistemare con una rinegoziazione. L’atto previsto dal Governo – contesta AP – è di fatto il tentativo di mettere una pietra tombale sulle inadempienze e questo non lo possiamo accettare. Attorno alla convenzione – spiega Roberto Giorgetti – si giocano questioni importanti e il rischio di contaminazione affaristica delle nostre istituzioni è forte'. Le mediazioni, per Alleanza Popolare, non sono più possibili. 'Se si vuole fare chiarezza – dichiarano i suoi esponenti – la strada c’è: la commissione d’inchiesta'. Dal movimento arrivano anche critiche alla gestione della seduta consigliare della scorsa settimana, quando la maggioranza abbandonò l’aula. Masi parla di procedure anomale. Il capogruppo non si spiega le ragioni dell’interruzione della diretta radiofonica, contesta la decisione di aver dato subito lettura delle dimissioni e non nella prima seduta successiva, come prevede il regolamento, ed esprime perplessità sul metodo adottato per lo scioglimento della seduta.
'Riteniamo – spiega Valeria Ciavatta – che la situazione sia oramai compromessa e che le cose non si possano sistemare con una rinegoziazione. L’atto previsto dal Governo – contesta AP – è di fatto il tentativo di mettere una pietra tombale sulle inadempienze e questo non lo possiamo accettare. Attorno alla convenzione – spiega Roberto Giorgetti – si giocano questioni importanti e il rischio di contaminazione affaristica delle nostre istituzioni è forte'. Le mediazioni, per Alleanza Popolare, non sono più possibili. 'Se si vuole fare chiarezza – dichiarano i suoi esponenti – la strada c’è: la commissione d’inchiesta'. Dal movimento arrivano anche critiche alla gestione della seduta consigliare della scorsa settimana, quando la maggioranza abbandonò l’aula. Masi parla di procedure anomale. Il capogruppo non si spiega le ragioni dell’interruzione della diretta radiofonica, contesta la decisione di aver dato subito lettura delle dimissioni e non nella prima seduta successiva, come prevede il regolamento, ed esprime perplessità sul metodo adottato per lo scioglimento della seduta.
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