Matteo Fiorini esce dal governo. Le sue dimissioni saranno esecutive dalla fine di marzo. Prima il Segretario di Stato al territorio vuole portare in Aula i provvedimenti a cui ha lavorato in questi mesi.
“Decido di cambiare strada per dedicare il mio tempo, anche alla luce delle difficoltà che sul piano personale devo ancora affrontare, innanzitutto a me stesso e alle persone più vicine”. Così Matteo Fiorini, nella lunga lettera pubblicata sul suo profilo Facebook, spiega le dimissioni dal ruolo di Segretario di Stato presentate oggi al governo. Resto a disposizione del Paese nel ruolo di Consigliere, anticipa, nella speranza di poter fornire un contributo di qualità anche grazie al recupero della mia piena efficienza fisica. Fiorini, 36 anni, lotta da tempo contro il cancro. Lo guarda in faccia e ne parla pubblicamente, anche per aiutare chi si trova a combattere la stessa battaglia. E lo scrive ancora oggi. “Credo che il coraggio di questa scelta, vissuto nel momento in cui ho accettato la sfida di inizio legislatura, sia lo stesso che mi muove adesso. Riappropriarmi di una dimensione più vicina a me. E spero che queste parole possano risuonare nell'animo di tutti i miei concittadini che si trovano ad affrontare passaggi di vita con scelte altrettanto impegnative.
Esercitare il ruolo di Segretario di Stato richiede una presenza e un impegno assoluto, che va al di là dei fittissimi orari di agenda. Serve una disponibilità ininterrotta anche e soprattutto, sottolinea Fiorini, sul piano psicologico. Questo tipo di vita si è rivelato, specie in questi ultimi tempi, oltremodo difficile da sostenere.
Sonia Tura
Di seguito la lettera di dimissioni consegnata al Congresso di Stato e apparsa sul profilo Facebook di Matteo Fiorini:
Eccellenze,
colleghi Segretari di Stato,
con questo atto formale sono a rassegnare le dimissioni dal ruolo di Segretario di Stato.
La scelta di compiere questo passo è riconducibile esclusivamente a ragioni di tipo personale.
Diventare Segretario di Stato, quindici mesi fa, in un momento di forte evoluzione positiva della mia vita, contrassegnata in particolare dalla nascita di mia figlia e contemporaneamente con il miglioramento, dopo mesi di forte difficoltà, delle mie condizioni di salute, ha rappresentato per me non un fine, ma uno strumento per realizzare il mio scopo più grande: realizzarmi nel servire il mio Paese.
Di questa grande opportunità voglio ringraziare le persone che attorno a me mi hanno dato fiducia, in primis Alleanza Popolare. Ho colto l’immensa occasione che il mio movimento mi ha offerto con entusiasmo, cercando di ricambiare con il massimo impegno e rigore.
Ho cercato innanzitutto di essere me stesso, di “governare con il cuore”, delegando e dando fiducia agli altri il più possibile, condividendo con trasparenza le informazioni con i miei collaboratori e colleghi, responsabilizzando con fiducia l’amministrazione, in particolare i dirigenti, e i vari attori del processo decisionale (dall’opposizione alle parti sociali), mostrando disponibilità con gli organi di informazione, con la popolazione che ho incontrato e ascoltato.
Questo mi ha portato a vivere un’esperienza assolutamente positiva, piena e ricca di insegnamenti, oltre al privilegio di vivere una sintonia totale e formativa con i miei collaboratori in Segreteria. A loro il mio grazie più sincero, perché hanno reso possibile, nella quotidianità, che potessi svolgere il mio compito contando sulla loro professionalità, ma soprattutto sulla loro amicizia.
Ciò che oggi mi porta a riaggiornare le mie scelte, decidendo di cambiare strada e di rinunciare al ruolo assegnatomi dal Consiglio Grande e Generale, è la sensazione crescente di voler dedicare il mio tempo, anche alla luce delle difficoltà che sul piano personale devo ancora affrontare, innanzitutto a me stesso e alle persone a me più vicine.
Esercitare il ruolo di Segretario di Stato, oggi, richiede una presenza e un impegno totale, assoluto, che va al di là dei fittissimi orari di agenda, e necessita di una disponibilità ininterrotta, anche e soprattutto sul piano psicologico.
Questo tipo di vita si è rivelato, specie in questi ultimi tempi, oltremodo difficoltoso da sostenere. In particolare, considerate le mie priorità, trovo oggi inconciliabile questo ruolo pubblico con ciò che ritengo più giusto per me.
Rimarrò a disposizione del mio Paese nel ruolo di Consigliere, nella speranza di potere fornire, anche grazie al recupero della mia piena efficienza fisica, un contributo di qualità.
Credo che il coraggio della scelta, vissuto nel momento in cui ho accettato la sfida di inizio legislatura, sia lo stesso che mi muove oggi, nel riappropriarmi di una dimensione più vicina a me e spero che queste mie parole possano risuonare nell’animo di tutti i miei concittadini che si trovino ad affrontare passaggi di vita con scelte altrettanto impegnative.
Confido che il Congresso di Stato accolga e capisca le mie irrevocabili dimissioni, che gradirei avessero effetto dalla fine del mese in corso, o nei giorni immediatamente successivi, in modo da potere, compatibilmente con gli adempimenti e gli impegni istituzionali, completare alcune attività, preparare il passaggio delle consegne e portare all’esame del Consiglio Grande e Generale alcuni importanti provvedimenti, frutto di mesi di lavoro, a cui tengo particolarmente.
Matteo Fiorini
“Decido di cambiare strada per dedicare il mio tempo, anche alla luce delle difficoltà che sul piano personale devo ancora affrontare, innanzitutto a me stesso e alle persone più vicine”. Così Matteo Fiorini, nella lunga lettera pubblicata sul suo profilo Facebook, spiega le dimissioni dal ruolo di Segretario di Stato presentate oggi al governo. Resto a disposizione del Paese nel ruolo di Consigliere, anticipa, nella speranza di poter fornire un contributo di qualità anche grazie al recupero della mia piena efficienza fisica. Fiorini, 36 anni, lotta da tempo contro il cancro. Lo guarda in faccia e ne parla pubblicamente, anche per aiutare chi si trova a combattere la stessa battaglia. E lo scrive ancora oggi. “Credo che il coraggio di questa scelta, vissuto nel momento in cui ho accettato la sfida di inizio legislatura, sia lo stesso che mi muove adesso. Riappropriarmi di una dimensione più vicina a me. E spero che queste parole possano risuonare nell'animo di tutti i miei concittadini che si trovano ad affrontare passaggi di vita con scelte altrettanto impegnative.
Esercitare il ruolo di Segretario di Stato richiede una presenza e un impegno assoluto, che va al di là dei fittissimi orari di agenda. Serve una disponibilità ininterrotta anche e soprattutto, sottolinea Fiorini, sul piano psicologico. Questo tipo di vita si è rivelato, specie in questi ultimi tempi, oltremodo difficile da sostenere.
Sonia Tura
Di seguito la lettera di dimissioni consegnata al Congresso di Stato e apparsa sul profilo Facebook di Matteo Fiorini:
Eccellenze,
colleghi Segretari di Stato,
con questo atto formale sono a rassegnare le dimissioni dal ruolo di Segretario di Stato.
La scelta di compiere questo passo è riconducibile esclusivamente a ragioni di tipo personale.
Diventare Segretario di Stato, quindici mesi fa, in un momento di forte evoluzione positiva della mia vita, contrassegnata in particolare dalla nascita di mia figlia e contemporaneamente con il miglioramento, dopo mesi di forte difficoltà, delle mie condizioni di salute, ha rappresentato per me non un fine, ma uno strumento per realizzare il mio scopo più grande: realizzarmi nel servire il mio Paese.
Di questa grande opportunità voglio ringraziare le persone che attorno a me mi hanno dato fiducia, in primis Alleanza Popolare. Ho colto l’immensa occasione che il mio movimento mi ha offerto con entusiasmo, cercando di ricambiare con il massimo impegno e rigore.
Ho cercato innanzitutto di essere me stesso, di “governare con il cuore”, delegando e dando fiducia agli altri il più possibile, condividendo con trasparenza le informazioni con i miei collaboratori e colleghi, responsabilizzando con fiducia l’amministrazione, in particolare i dirigenti, e i vari attori del processo decisionale (dall’opposizione alle parti sociali), mostrando disponibilità con gli organi di informazione, con la popolazione che ho incontrato e ascoltato.
Questo mi ha portato a vivere un’esperienza assolutamente positiva, piena e ricca di insegnamenti, oltre al privilegio di vivere una sintonia totale e formativa con i miei collaboratori in Segreteria. A loro il mio grazie più sincero, perché hanno reso possibile, nella quotidianità, che potessi svolgere il mio compito contando sulla loro professionalità, ma soprattutto sulla loro amicizia.
Ciò che oggi mi porta a riaggiornare le mie scelte, decidendo di cambiare strada e di rinunciare al ruolo assegnatomi dal Consiglio Grande e Generale, è la sensazione crescente di voler dedicare il mio tempo, anche alla luce delle difficoltà che sul piano personale devo ancora affrontare, innanzitutto a me stesso e alle persone a me più vicine.
Esercitare il ruolo di Segretario di Stato, oggi, richiede una presenza e un impegno totale, assoluto, che va al di là dei fittissimi orari di agenda, e necessita di una disponibilità ininterrotta, anche e soprattutto sul piano psicologico.
Questo tipo di vita si è rivelato, specie in questi ultimi tempi, oltremodo difficoltoso da sostenere. In particolare, considerate le mie priorità, trovo oggi inconciliabile questo ruolo pubblico con ciò che ritengo più giusto per me.
Rimarrò a disposizione del mio Paese nel ruolo di Consigliere, nella speranza di potere fornire, anche grazie al recupero della mia piena efficienza fisica, un contributo di qualità.
Credo che il coraggio della scelta, vissuto nel momento in cui ho accettato la sfida di inizio legislatura, sia lo stesso che mi muove oggi, nel riappropriarmi di una dimensione più vicina a me e spero che queste mie parole possano risuonare nell’animo di tutti i miei concittadini che si trovino ad affrontare passaggi di vita con scelte altrettanto impegnative.
Confido che il Congresso di Stato accolga e capisca le mie irrevocabili dimissioni, che gradirei avessero effetto dalla fine del mese in corso, o nei giorni immediatamente successivi, in modo da potere, compatibilmente con gli adempimenti e gli impegni istituzionali, completare alcune attività, preparare il passaggio delle consegne e portare all’esame del Consiglio Grande e Generale alcuni importanti provvedimenti, frutto di mesi di lavoro, a cui tengo particolarmente.
Matteo Fiorini
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