Non si placano gli animi dopo la rissa sfiorata ieri sera in Comma Comunicazioni tra Roberto Ciavatta e Jader Tosi, venuti quasi alle mani tra i richiami della Reggenza. Una caduta di livello stigmatizzata da più parti ma che evidenzia, ancora una volta, la delicatezza del momento politico e il clima infuocato, anche alla luce degli ultimi avvenimenti. A tenere banco, anche oggi, gli emolumenti ai membri della Fondazione e l’operazione titoli su cui sta indagando la magistratura. Bcsm intende avvalersi del segreto d’ufficio. Lo stesso CCR – ricorda Celli – chiese il 1 settembre a Daniele Bernardi un riferimento che però non è arrivato. L'opposizione torna sulle migliaia di euro elargite a Grais, Savorelli e Siotto per attività formative mai effettuate, sull’indagine della magistratura riguardo al presunto acquisto da parte di Bcsm di titoli privi di rating dal Cis "in violazione al regolamento". Circa 49 milioni di euro – ricorda la minoranza - quasi la totalità di fondiss. Torna il nome di Confuorti, il sospetto che l’operazione sia servita ad azzerare i debiti del suo gruppo e della moglie di Filippo Siotto, top manager di società che si riferiscono a Confuorti. Per Roberto Giorgetti qualcuno pare avere già la sentenza in tasca. Non è in Aula – dice - che si fanno i processi". La Dc anche oggi torna a chiedere a Governo di maggioranza di fermarsi. Teodoro Lonfernini suggerisce un governo tecnico di unità nazionale, soluzione abbracciata anche dal Psd. Dalibor Riccardi rilancia il progetto: “il paese – dice - ha bisogno di tutti noi insieme”. Ma nel sostenere i correntisti di Asset mette in guardia da chi li rappresenta con l'unico fine riprendersi la banca.
Avevamo ragione, lo confermano i fatti – aggiunge Alessandro Mancini. “Fermare le bocce – dice – è l'unica strada”.
Rete presenta poi un odg in cui si impegna il Consiglio dei XII ad ogni iniziativa nei confronti della Fondazione della Banca Centrale per tutelare lo Stato e l'Eccellentissima Camera. Torna all'attacco anche su Carisp. “E' vero che andando via Simoni – chiede Matteo Zeppa - circa 80 milioni di euro legati a Delta fuoriusciranno dalla liquidità di Cassa? “Con quali risorse – rincara Denise Bronzetti - si completerà il passaggio di Asset in Carisp?
Matteo Ciacci richiama al rispetto delle istituzioni. “Sembra che la vittoria della maggioranza debba essere la sconfitta dell'Opposizione. Saranno i fatti a dare le risposte più opportune e sprona la maggioranza a fare di più e meglio. “Se siamo giovani e onesti – spiega - ma non facciamo le cose non siamo credibili”. Il tema politico – per Mussoni - è che il governo è stato cieco e la maggioranza sorda. Alessandro Bevitori ammette: “Banca Centrale ha commesso errori. Abbiamo preso provvedimenti ma il progetto, sia ben chiaro, rimane intatto”. Massimo sostegno all'azione della magistratura. “Vogliamo sia fatta chiarezza. Se ci sono responsabilità vanno accertate. Non siamo giudici”. Mimma Zavoli, tornata semplice consigliere, si toglie invece qualche sassolino sul semestre reggenziale, definendo la parità di rappresentanza politico istituzionale di carta o sulla carta. Rileva la mancanza di rispetto di chi ha “con grande leggerezza avviato la rottamazione di decine di anni di lavoro ed impegno di generazioni di donne”. La Reggenza -accusa – è stata messa in difficoltà costante, sono state gettate ombre sul suo agire, messe in dubbio decisioni prese a norme di regolamento. E' stata anche attaccata con epiteti vergognosi dai manifestanti in piazza, e nessun consigliere di opposizione che aveva organizzato ha preso le distanze. Dalle colleghe di opposizione -rileva con rammarico – non è arrivata mai piena legittimazione sminuendo le lotte delle donne sammarinesi. “Era un traguardo di tutti. La parità si raggiunge unite, in barba al colore politico”.
Ho ricoperto la suprema magistratura con Lonfernini – le risponde Denise Bronzetti e non mi sono mai sentita attaccata in quanto donna. Gli appunti mossi non sono stati rivolti a voi in quanto donne. Ma in quanto Reggenti”.
Avevamo ragione, lo confermano i fatti – aggiunge Alessandro Mancini. “Fermare le bocce – dice – è l'unica strada”.
Rete presenta poi un odg in cui si impegna il Consiglio dei XII ad ogni iniziativa nei confronti della Fondazione della Banca Centrale per tutelare lo Stato e l'Eccellentissima Camera. Torna all'attacco anche su Carisp. “E' vero che andando via Simoni – chiede Matteo Zeppa - circa 80 milioni di euro legati a Delta fuoriusciranno dalla liquidità di Cassa? “Con quali risorse – rincara Denise Bronzetti - si completerà il passaggio di Asset in Carisp?
Matteo Ciacci richiama al rispetto delle istituzioni. “Sembra che la vittoria della maggioranza debba essere la sconfitta dell'Opposizione. Saranno i fatti a dare le risposte più opportune e sprona la maggioranza a fare di più e meglio. “Se siamo giovani e onesti – spiega - ma non facciamo le cose non siamo credibili”. Il tema politico – per Mussoni - è che il governo è stato cieco e la maggioranza sorda. Alessandro Bevitori ammette: “Banca Centrale ha commesso errori. Abbiamo preso provvedimenti ma il progetto, sia ben chiaro, rimane intatto”. Massimo sostegno all'azione della magistratura. “Vogliamo sia fatta chiarezza. Se ci sono responsabilità vanno accertate. Non siamo giudici”. Mimma Zavoli, tornata semplice consigliere, si toglie invece qualche sassolino sul semestre reggenziale, definendo la parità di rappresentanza politico istituzionale di carta o sulla carta. Rileva la mancanza di rispetto di chi ha “con grande leggerezza avviato la rottamazione di decine di anni di lavoro ed impegno di generazioni di donne”. La Reggenza -accusa – è stata messa in difficoltà costante, sono state gettate ombre sul suo agire, messe in dubbio decisioni prese a norme di regolamento. E' stata anche attaccata con epiteti vergognosi dai manifestanti in piazza, e nessun consigliere di opposizione che aveva organizzato ha preso le distanze. Dalle colleghe di opposizione -rileva con rammarico – non è arrivata mai piena legittimazione sminuendo le lotte delle donne sammarinesi. “Era un traguardo di tutti. La parità si raggiunge unite, in barba al colore politico”.
Ho ricoperto la suprema magistratura con Lonfernini – le risponde Denise Bronzetti e non mi sono mai sentita attaccata in quanto donna. Gli appunti mossi non sono stati rivolti a voi in quanto donne. Ma in quanto Reggenti”.
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