Nessuna delle altre sconfitte maturate dalla squadra di Buglio in questo campionato aveva lasciato tanto amaro in bocca, forse nemmeno contro il Novara all’ultima di andata il San Marino aveva disputato un incontro così brutto. La squadra è crollata dal punto di vista psicologico, come per stessa ammissione del patron Germano De Biagi, deluso ma non ancora rassegnato. Impossibile, dopo la grande gara di Genova ipotizzare una debacle di questo livello. E allora ci si chiede perché i biancoazzurri, al primo anno in C1, trovino voglia, motivazioni e trame in stadi importanti, per poi naufragare contro squadre dal nome meno altisonante, ma pur sempre più esperte rispetto ai Titani. E’ evidente che il problema è nella testa. Buglio ora deve dimostrare a società e tifosi di avere ancora il polso della situazione. Perché quel Florindo in gran spolvero a Genova in panchina? Perché Corradi unico uomo in grado di creare superiorità numerica dalla cintola in su, relegato in quel ruolo a lui poco congeniale (vedi il gol di ieri che nasce proprio da una posizione sbagliata dell’ex Latina)?. Perché ancora a sole 5 giornate dalla fine del campionato il San Marino non ha una sua identità? Quale versione vedremo a Teramo?Tutte risposte che il tecnico viareggino dovrà dare quanto prima: il tempo stringe.
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