La prima di ritorno regala il match più atteso e almeno mezza sentenza. Il Barca risorge e aggancia il Khimki, l'Olympiacos sprofonda e rischia davvero la clamorosa eliminazione. Nel primo tempo si segna poco in generale, Barcellona è sempre avanti ma al massimo di 5 e quando anche grazie all'aggressività greca in difesa va molto in lunetta e molto segna. Arrivano a 9 le lunghezze poi Spanoulis si mette in proprio e si prende tutte le responsabilità. Il suo talento è collante sul match fino quasi all'intervallo lungo quando Perperoglou e Satoransky spingono i greci fuori dal match. E forse dall'Eurolega. Perchè la sirena suona sul -14 e in casa Olympiacos non ci sono le condizioni per inventarsi un miracolo. I 16 punti di Hackett non bastano a trovare la quadra soprattutto in attacco dove i greci tirano poco e male. A 10 minuti dalla fine tutti gli sforzi ellenici coordinati dal solito Hackett che è l'ultimo a perdere lucidità producono al massimo il -19. I giochi sono chiusi da un pezzo, in più i blaugrana ricominciano e spingere per gli ospiti sono i soliti ormai inguaribili dolori. Il punteggio finale di 82-66 è eloquente, gli spagnoli fanno festa per aver centrato il doppio obiettivo. Non solo quello di una vittoria mai realmente in discussione, ma anche quello di aver ribaltato la differenza canestri.
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