Forse a Pesaro – in casa Consultinvest – è passata la nuttata. Finalmente una buona partita in casa, di intensità e continuità: dopo Torino, Avellino e Varese è la sfida con Reggio Emilia – delle tre la meno abbordabile sulla carta – quella che segna il ritorno in carreggiata della VL Pesaro.
La Consultinvest ha mostrato grande organizzazione difensiva e fisicità sotto i vetri: le assenze di Gentile, Veremeenko, Aradori e Lavrinovic condizionano il giro palla della Grissin Bon, ma c'è tanto di Pesaro nel 90-80 finale. Il quintetto base tutto in doppia cifra sta lì a testimoniarlo, non a caso poi è un guerriero come Tau Lydeka a spostare le sorti dell'incontro con anche 10 rimbalzi arpionati, 26 di valutazione e 7/7 dal campo.
Se dal parquet la notizia arriva via risultato, qualche titolo si sprecherà anche sulle dichiarazioni post partita di Paolini, che elogia il lavoro quotidiano dei suoi, tradendo però nel finale l'ipotesi di lasciare al termine della stagione.
Non stiamo a fare l'esegesi del Paolini pensiero, quel “voler lasciare Pesaro in A1” non è un arrivederci a risultato ottenuto, certo deve far riflettere. Intanto il lavoro in palestra continua e se i frutti sono questi, avanti diritto fino alla prossima sfida.
Nel video l'intervista a Riccardo Paolini.
La Consultinvest ha mostrato grande organizzazione difensiva e fisicità sotto i vetri: le assenze di Gentile, Veremeenko, Aradori e Lavrinovic condizionano il giro palla della Grissin Bon, ma c'è tanto di Pesaro nel 90-80 finale. Il quintetto base tutto in doppia cifra sta lì a testimoniarlo, non a caso poi è un guerriero come Tau Lydeka a spostare le sorti dell'incontro con anche 10 rimbalzi arpionati, 26 di valutazione e 7/7 dal campo.
Se dal parquet la notizia arriva via risultato, qualche titolo si sprecherà anche sulle dichiarazioni post partita di Paolini, che elogia il lavoro quotidiano dei suoi, tradendo però nel finale l'ipotesi di lasciare al termine della stagione.
Non stiamo a fare l'esegesi del Paolini pensiero, quel “voler lasciare Pesaro in A1” non è un arrivederci a risultato ottenuto, certo deve far riflettere. Intanto il lavoro in palestra continua e se i frutti sono questi, avanti diritto fino alla prossima sfida.
Nel video l'intervista a Riccardo Paolini.
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