Classica quiete prima della tempesta alla Vuelta di Spagna, che dopo tre arrivi in salita osserva oggi il secondo e ultimo giorno di riposo, in attesa dello sprint finale. La tappa di ieri ha sorriso a Frank Schleck, tornato alla vittoria dopo un periodo difficile, e a Purito Rodriguez, partito con un secondo di svantaggio su Aru e ora maglia rossa con, ironia della sorte, un secondo sul sardo. Schleck ha tagliato il traguardo di Ermita de Alba in solitaria, con 1' 10” sul primo inseguitore Torres, staccato a tre chilometri dalla fine. I due erano gli ultimi superstiti del gruppo andato in fuga, arrivato a un certo punto a staccare i “big” di 22'. Terzo l'italiano Moreno Moser. Gli occhi del pubblico sono però rimasti sul traguardo per i 9 minuti successivi all'arrivo del lussemburghese, quando a due secondi l'uno dall'altro sono sfilati Rodriguez e Aru. Il sardo è stato bravo a reggere il ritmo dello spagnolo, vincitore nella tappa precedente e di gran lunga il più in forma di tutti in questa fase della corsa. In classifica i due sono di fatto appaiati e con la fine degli arrivi killer in salita Aru pare in vantaggio sul rivale, che negli arrivi veloci è meno forte dell'azzurro. Da domani si riparte e non ci si ferma più fino a Madrid, dove domenica si chiude. Sotto con le ultime cinque tappe, a cominciare dalla cronometro di 38,7 chilometri con arrivo a Burgos. Con Quintana e Valverde a oltre tre minuti dalla vetta, la vittoria finale pare una questione tra Aru e Rodriguez. Ma occhio all'olandese Dumoulin, che pur non essendo uno scalatore si è difeso bene in salita ed è uno specialista delle crono. Quarto a 1'51” da Rodriguez, se Dumoulin prendesse un vantaggio importante sui primi a Burgos potrebbe poi giocare in difesa e arrivare in trionfo a Madrid. In lizza anche il polacco Majka, terzo in classifica a 1'35” e pure lui forte nella crono. La frazione di domani sarà probabilmente decisiva: se Aru si difenderà bene da Dumoulin e allungherà su Rodriguez metterà una seria ipoteca sula Vuelta.
RM
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