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25 ottobre 1976: va in onda l’“Almanacco del giorno dopo”

25 ott 2017
Almanacco del giorno dopo
Almanacco del giorno dopo
È proprio quello che stiamo facendo in questo momento: presentare i fatti storici o di costume accaduti nel passato in questo giorno.

«Buonasera domani è il 26 ottobre. La Chiesa ricorda...». È l’incipit de ”L’Almanacco del giorno dopo”, rubrica curata dalla redazione giornalistica del Tg1 (Giorgio Ponti, Diana De Feo e Flora Favilla) che va in onda alle 19,45, prima delle previsioni del tempo. La conduttrice Paola Perissi, che rimarrà il volto storico della striscia quotidiana fino al 1987, presenta il giorno seguente partendo dal santo festeggiato dalla Chiesa cattolica e dagli orari in cui sorge e tramonta il sole e si leva e cala la luna. Di qui si passa al cuore del programma con la sezione “Domani avvenne”, che passa in rassegna i fatti storici del giorno seguente attraverso brevi filmati. A chiudere, a turno, piccoli spazi di esperti dedicati all’arte culinaria, al fai da te, al giardinaggio e agli animali.

Più avanti, dopo il passaggio alla versione a colori nel febbraio del 1977, il programma si arricchirà di nuove rubriche (tra cui la famosissima "Conosci l’italiano" di Cesare Marchi) lasciando la chiusa ad aforismi e citazioni famose declamate da noti speaker della Rai. La versione storica dell’Almanacco andrà in onda fino al 1992, per essere ripresa in una forma rivisitata successivamente all’interno di altri programmi televisivi e radiofonici.

Nonostante la definitiva soppressione alla fine degli anni ‘90, resterà uno dei programmi più amati della TV pubblica, anche per le accattivanti sonorità medievaleggianti della storica sigla Chanson Balladée, composta dal maestro Antonino Riccardo Luciani. Molto apprezzate anche le raffigurazioni dei mesi dell’anno, tratte dalle antiche stampe dell’incisore bolognese Giuseppe Maria Mitelli, che scorrono sulla sigla d’apertura. Diverse le parodie ispirate dall’almanacco, la più nota è quella messa in scena dal Trio (Marchesini-Lopez-Solenghi), all’interno del varietà Tastomatto.

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