Abbarbicato su un massiccio sperone di gessite, a picco sul torrente Marano, il Castello di Faetano ha conosciuto nella sua storia molti invasori prima di diventare territorio sammarinese; l’originario insediamento può essere fatto risalire al periodo romano, prendendo probabilmente il nome di “castrum faitani” o “Fegetani”, derivato dal termine “faggio”: da ciò si presume che la zona circostante fosse un tempo popolata di alberi di faggio, anche se oggigiorno sono quasi completamente spariti. Rimane però un faggio nello stemma del castello, che nel 1463, in occasione della guerra fra i Malatesta e Pio II si consegnò spontaneamente alle truppe sammarinesi alleate della chiesa.
L’economia di Faetano era in passato basata sull’agricoltura, in particolare sulla coltivazione di cereali e foraggio, sull’estrazione di gessite e sulle fornaci di laterizi. Nell’ultimo decennio si è notevolmente sviluppato, in località Ca’ Chiavello, un fiorente centro industriale che occupa oggi la maggior parte della popolazione: produzione di ceramiche in primis ma anche aziende chimiche, di abbigliamento, detersivi e materie plastiche. Più in ritardo il commercio mentre va segnalata la sede centrale di un importante istituto di credito della Repubblica.
L’economia di Faetano era in passato basata sull’agricoltura, in particolare sulla coltivazione di cereali e foraggio, sull’estrazione di gessite e sulle fornaci di laterizi. Nell’ultimo decennio si è notevolmente sviluppato, in località Ca’ Chiavello, un fiorente centro industriale che occupa oggi la maggior parte della popolazione: produzione di ceramiche in primis ma anche aziende chimiche, di abbigliamento, detersivi e materie plastiche. Più in ritardo il commercio mentre va segnalata la sede centrale di un importante istituto di credito della Repubblica.
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