“Riflettere sulla pace a partire dai conflitti aperti, hanno detto i Capitani Reggenti, significa non solo che le guerre, semplicisticamente, non piacciono a nessuno, ma che si può lavorare insieme – la diplomazia e la politica internazionale, le Nazioni Unite e la società civile – per dare una corretta applicazione alle leggi vigenti e per dare ascolto alla massa di unione e donne del mondo che chiedono giustizia e rispetto dei loro diritti.” Oggi, secondo i dati dell’Onu, circa 20 milioni di persone sono in fuga dai luoghi di guerra e nel 90% dei casi si tratta di civili.
Negli ultimi 10 anni 8 milioni di bambini sono diventati vittime della guerra: 2 milioni uccisi, 6 milioni invalidi.
Sono 110 milioni le mine disseminate nel terreno e oltre 100 milioni quelle conservate negli arsenali.
Si spara, e si muore, in Palestina, Iraq, Afghanistan, Kurdistan, Cecenia, Georgia, Algeria, Ciad, Darfur, Costa d’Avorio, Nigeria, Somalia, Uganda, Burundi, Congo, Angola, Pakistan, Kashmir, India, Sri Lanka, Nepal, Birmania, Indonesia, Filippine, Colombia. E non solo.
Questi conflitti sono costati la vita, finora, a più di cinque milioni e mezzo di persone.
Negli ultimi 10 anni 8 milioni di bambini sono diventati vittime della guerra: 2 milioni uccisi, 6 milioni invalidi.
Sono 110 milioni le mine disseminate nel terreno e oltre 100 milioni quelle conservate negli arsenali.
Si spara, e si muore, in Palestina, Iraq, Afghanistan, Kurdistan, Cecenia, Georgia, Algeria, Ciad, Darfur, Costa d’Avorio, Nigeria, Somalia, Uganda, Burundi, Congo, Angola, Pakistan, Kashmir, India, Sri Lanka, Nepal, Birmania, Indonesia, Filippine, Colombia. E non solo.
Questi conflitti sono costati la vita, finora, a più di cinque milioni e mezzo di persone.
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