Edda Ceccoli ha convocato la Commissione consiliare per gli affari di giustizia nel primo pomeriggio di venerdì. Subito dopo si riunirà il Consiglio Giudiziario Plenario e, finalmente, i magistrati potranno dire la loro. Nessuno finora, dal Palazzo di Giustizia, ha commentato la bufera che si è abbattuta sulle residenze dei magistrati. Ma la sensazione che serpeggia nei corridoi è di delegittimazione, soprattutto ora, alla vigilia del maxiricorso contro la trasmissione di documenti bancari chiesti con le rogatorie SMI e Carifin. Il reato contestato ai 19 giudici italiani che lavorano a San Marino è omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. La Procura di Rimini si sta occupando solo dei quattro magistrati riminesi. Per gli altri, provenienti da Pesaro, Ancona, Bologna e Reggio Emilia, è stato fatto uno stralcio, inviato alle procure competenti. Le battaglie legali si faranno sull’interpretazione della legge, sui conti delle tasse che i magistrati pagano già a San Marino e sulla loro residenza in Repubblica. Fioccano le distinzioni tra reato amministrativo e penale. Quest’ultimo scatterebbe solo nel caso in cui si superasse la soglia di 180mila euro. Ma sotto inchiesta non ci sono cittadini comuni bensì magistrati. Il terzo potere dello Stato.
Sonia Tura
Sonia Tura
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