San Marino – come del resto l'Italia – è tra i Paesi, al Mondo, con la più alta aspettativa di vita. Dato di cui andare orgogliosi, ovviamente, sintomo di benessere diffuso, buon vivere e Sanità efficiente. L'altro lato della medaglia – tuttavia – è il rischio di incremento di patologie neurodegenerative quali l'Alzheimer. “San Marino - afferma la Responsabile UOS Neurologia, Susanna Guttmann - conta 356 pazienti di disturbi a tipo demenza; di questi, però, 111 hanno una vera e propria demenza conclamata”. Domani ricorre la giornata Mondiale di questa malattia. L'OMS la ritiene un'emergenza a livello globale; si stima infatti che nel 2050 saranno 135 milioni, le persone affette da demenza. L'obiettivo, al momento, è sviluppare terapie capaci di ritardare l'insorgenza e ridurre il più possibile gli effetti di tale patologia. Anche perché, prima di arrivare ad una demenza conclamata, si passa da un disturbo neurocognitivo lieve. Grazie al database del reparto di Neurologia di San Marino – in funzione da 3 anni - è possibile intercettare quasi il 70% dei pazienti con patologie neurodegenerative ad uno stadio iniziale. Questo consente di intraprendere interventi, esercizi e terapie in grado di rallentare la progressione della malattia. L'età media è di circa 75 anni. Ma vi sono anche 32 casi di esordio presenile. Importanti la collaborazione dell'Università ed il supporto dell'Associazione Sammarinese Sostegno Patologie Invecchiamento Cerebrale. Affrontate, infine, nell'ambito del Master di Medicina Geriatrica che si tiene ogni anno in Repubblica, le principali problematiche cliniche ed assistenziali legate ai deficit cognitivi.
Nel servizio l'intervista a Susanna Guttmann (Responsabile UOS Neurologia)