Per molti il punto di non ritorno è la pandemia, con i suoi effetti economici. Sempre più famiglie, a San Marino, si vedono costrette a chiedere aiuto alla Caritas per affrontare le spese di tutti i giorni. Se a luglio erano 89 i nuclei familiari seguiti dall'organizzazione, ora sono arrivati a 95, per un totale di circa 230 persone. Numeri più che raddoppiati se li si confronta con il periodo pre-lockdown quando erano 44. Le richieste di supporto, ad oggi, arrivano soprattutto da donne separate o divorziate, disoccupati, disabili o persone in attesa della pensione.
Oltre al pacco alimentare, vengono erogati buoni spesa, dato un aiuto per bollette e assicurazione auto o altre incombenze. Nel frattempo, spiega la Caritas, sono stati spesi quasi tutti i 13mila euro messi a disposizione dalla Sums per i buoni da usare nei supermercati. E si lavora per un servizio di supporto psicologico. Difficoltà, dunque, che aumentano sul Titano.
Diverse le richieste per il reddito minimo familiare: misura statale per garantire alle famiglie un minimo di 580 euro al mese, maggiorato in base a parametri come il numero dei componenti del nucleo e l'affitto. Ogni mese le domande trattate dalla Csu, fa sapere il sindacato, vanno dalle 30 alle 35. La maggior parte proviene da donne sole con figli. Ma i beneficiari sarebbero meno di 70, secondo ambienti sindacali. I criteri di accesso sono “da rivedere”, per la Csu, che ha chiesto un incontro al Governo. A quasi 20mila euro ammonta il più recente degli stanziamenti, autorizzato dal Congresso tramite delibera del 5 ottobre.
La situazione legata alle “nuove povertà” è ancora più drammatica in Italia dove, tra aprile e giugno, sono state assistite dalle Caritas diocesane 450mila persone. Quasi una persona su due che si è rivolta all'organizzazione tra maggio e settembre, si legge nell'ultimo Rapporto Povertà, lo ha fatto per la prima volta. Aumenta il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, delle famiglie italiane e delle persone in età lavorativa. Tanti i piccoli commercianti e i lavoratori autonomi colpiti dagli effetti del Covid sul sistema: oltre 2000 quelli seguiti quest'anno.