Anoressia e bulimia, sinonimi di dolore e sofferenza, sintomi sempre più frequenti di un disagio sociale dilagante. L’anoressia è la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, nelle ragazze al di sotto dei 20 anni. E’ il bisogno incontrollabile di scomparire, trasferendo sul corpo la propria insoddisfazione. La bulimia nervosa è una patologia più subdola, difficilmente riconoscibile, seppur percentualmente maggiore rispetto all’anoressia crea minor allarme sociale. E’ l’esigenza di riempire con il cibo un vuoto interiore che non si colma. Temi difficili, sviscerati nel dettaglio prima dalla dottoressa Luana Stacchini, psicoterapeuta, che ha tracciato gli aspetti antropologici, storici e sociali del problema. Poi l’intervento del dottor William Giardi, neuropsichiatra, che ha illustrato l’approccio terapeutico e diagnostico alla malattia sottolineando la necessità di intervenire sul caso clinico in maniera mirata e individuale per l’incidenza sul fenomeno di più fattori. Infine la testimonianza di Chiara Sole, una ragazza vittima per 14 anni di entrambe le patologie ma che ha saputo convertire il carico di dolore vissuto in energia positiva messa ora a disposizione del prossimo, perché guarire non è impossibile e lo si può fare affidandosi ad un terapeuta e all’amore della famiglia, punti di riferimento irrinunciabili per seguire nuovamente il percorso verso la vita. Il ciclo di incontri pubblici continuerà tra due settimane con una serata dedicata ai problemi di alcolismo e tossicodipendenza.
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