La decisione del giudice di terza istanza Lamberto Emiliani si conoscerà solo tra una decina di giorni. Intanto il pool di avvocati che si occupa del maxiricorso dei clienti Carifin e SMI, una cinquantina in tutto, ha colto l’occasione per esprimere pubblico sdegno circa il trattamento riservato dall’Italia. Nella prima udienza dei clienti Smi ad esempio, l’avvocato Marino Nicolini ha sottolineato come la Repubblica di San Marino “sia attaccata da ogni verso – ha detto – non solo attraverso queste rogatorie su SMI e Carifin. Si tratta di un attacco a tutta la Repubblica e da sammarinese sono profondamente indignato”. Lo stesso Nicolini in aula ha prodotto anche una ordinanza del Gip di Roma, con la quale si prende atto che parte della documentazione inviata nella capitale italiana non potrà essere utilizzata in un eventuale processo perché richiesta fuori tempo massimo. Il giudice Emiliani si pronuncerà anche su questo, ma ha già ribadito di non essere legittimato a decidere in merito. Il maxiricorso contro la decisione di trasmettere le documentazioni riferite ai clienti Carifin e SMI, è stato possibile grazie ad una legge sammarinese che obbliga ad inviare la notifica di rogatoria agli interessati. Sarà però l’ultimo ricorso di questo tipo: la legge approvata nel luglio 2010 infatti, elimina l’obbligo delle notifiche, per cui quando e se le Procure italiane vorranno ottenere documentazioni, queste saranno inviate senza che i diretti interessati ne siano messi a conoscenza.
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