Il Governo riconosce un aggio del 5,5% e legittima la gestione della vendita nelle mani dei tabaccai, fermo restando il ruolo dello Stato di esclusivo fornitore della merce, col potere di stabilirne il prezzo finale. Polemica la reazione di Osla e Usot. 'Il Consorzio, accusano le due categorie, doveva incontrare gli operatori del settore per definire una intesa, e questo non è stato fatto. Se si può essere d’accordo con il 5 e mezzo previsto, proseguono, non lo si è con il mancato servizio di consegna della merce. Con la prossima legge, dicono Usot e Osla, non vi saranno più i tabacchi ma due sole tabelle. Quindi ogni genere sarà libero con le proprie caratteristiche merceologiche e di vendita'. Perché, si chiedono le due categorie, nel luglio 2004 è stata fatta retromarcia sulla totale apertura dopo che lo stesso Felici aveva eliminato ogni divieto? Usot e Osla accusano il Segretario al commercio di avere modificato la legge in prima lettura rispetto alla bozza consegnata e di creare un nuovo monopolio proprio mentre si chiede di togliere ogni vincolo. 'Le sanzioni, concludono, si infliggono con un legge e non con una delibera e il Segretario Felici deve avere il coraggio di cambiare senza alcuna distinzione'. 'E’ una delibera del Congresso e non della Segreteria, precisa Claudio Felici ricordando che il Consorzio ha chiesto da molto tempo di incontrare gli operatori senza che questo sia avvenuto. La percentuale di aggio fissata, sottolinea, è quella chiesta dai bar al tavolo della trattativa, ma per la fornitura l’accordo devono trovarlo fra loro e credo, puntualizza, che gli operatori siano maturi per gestire queste cose'. Con la prossima legge ci sarà una regolamentazione specifica per la vendita dei tabacchi e il Segretario di Stato puntualizza che 'furono proprio le associazioni di categoria a chiedere tempo. Il provvedimento, replica Claudio Felici, non è stato cambiato e prima della seconda lettura tornerò ad incontrare le organizzazioni del commercio. Noto anche che in tutta questa partita l’Unione Commercianti non è insieme alle altre due associazioni, scegliendo una posizione più equilibrata. Sono d’accordo sulla fine di ogni monopolio, ma teniamo presente che quello sui tabacchi spetta allo Stato. Questa Segreteria, prosegue Felici, ha abbattuto molti muri, non credo di dover dimostrare di avere coraggio. La regolamentazione che prevede il consorzio, conclude, è stata decisa alla fine dello scorso anno. Non si capisce perché solo all’ultimo atto ci sia stata questa reazione che ritengo sproporzionata'.
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