Non è ancora chiusa la vertenza tabacchi. Nei giorni scorsi il Governo ha riconosciuto un aggio del 5,5%, così come proposto dal Consorzio Tabacos, e legittimato la gestione della vendita nelle mani dei tabaccai, fermo restando il ruolo dello Stato di esclusivo fornitore della merce, col potere di stabilirne il prezzo finale. Polemica la reazione di Osla e Usot che, dopo avere anticipato l’intenzione di appellarsi alla Reggenza e all’Esecutivo affinché questo provvedimento non entri in vigore, sottolinea che lo Stato deve essere un arbitro puntuale e corretto e non può giocare la propria partita. Le due associazioni accusano il Segretario al commercio di avere modificato la legge in prima lettura rispetto alla bozza che ha consegnato, senza avvertire. 'Non è vero - replica Claudio Felici - il provvedimento legislativo non è stato cambiato e prima della seconda lettura tornerò ad incontrare le organizzazioni del commercio'.
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