Un sabato di silenzio e di memoria per ricordare le vittime dell’attacco a New York e Washington. L’epicentro delle commemorazioni è stato, ancora una volta, Ground Zero, l’area di 6 ettari e mezzo sui cui sorgeva il World Trade Center. Per l’ultimo anno, i famigliari delle vittime, hanno avuto la possibilità di scendere nel pozzo dove si trovavano le fondamenta dei grattacieli. L’anno prossimo vedrà la ricostruzione della Freedom Tower e del memoriale dell’attacco. Per il terzo anniversario, New York ha organizzato una cerimonia più sobria del passato A Ground Zero, ancora una volta, la lettura di tutti i 2.752 nomi delle vittime. Tra questi anche quello di Stefano Giorgetti, il sammarinese che ha perso la vita nell’attentato. Quel giorno, Stefano Giorgetti, padre di due bimbi allora troppo piccoli per avere memoria, si trovava agli ultimi piani della torre est. Era un manager e aveva un colloquio di lavoro importante. “Lo ricordiamo con immutato affetto, hanno dichiarato i Capitani Reggenti, inviando ancora una volta alla sua famiglia, sentimenti di solidarietà e vicinanza.” I Capi di Stato hanno anche sottolineato come il rischio di atti terroristici sia tutt’altro che svanito. I tragici avvenimenti di Beslan in Ossezia, ricordano, ne sono una drammatica testimonianza. Tanto spargimento di sangue innocente, rende ancor più raccapricciante una strategia del terrore che si è posta in termini assoluti, senza limiti né riserve. Quindi il richiamo al rapimento di Simona Pari e Simona Torretta. “Stiamo vivendo con apprensione il loro sequestro, sottolineano i Capitani Reggenti, auspichiamo un esito rapido e positivo della vicenda e rinnoviamo alle famiglie i sensi della nostra più affettuosa vicinanza.” Il silenzio, a Ground Zero, è stato rotto solo dal suono delle campane delle chiese. Il primo alle 8 e 46 del mattino (le 14 e 46 in Italia) l’ora in cui il primo aereo colpì una delle due torri. Gli altri all’ora del secondo impatto e del crollo dei grattacieli.
Un giorno della memoria anche per i tanti vigili del fuoco morti durante gli interventi di soccorso alle torri gemelle. A Rimini, nella chiesa di Santa Rita, i vigili del fuoco della provincia hanno voluto commemorare i colleghi americani e ricordare chi, ogni giorno, mette a repentaglio la propria vita con professionalità e generosità. Tre anni fa gli Stati Uniti furono colpiti al cuore.
Tre anni dopo tutto il mondo è in guerra: dopo l’attacco alle Torri gemelle, l’attentato a Bali, la strage di Madrid, la tragedia di Beslan e il rapimento di Simona Pari e Simona Torretta.
Un giorno della memoria anche per i tanti vigili del fuoco morti durante gli interventi di soccorso alle torri gemelle. A Rimini, nella chiesa di Santa Rita, i vigili del fuoco della provincia hanno voluto commemorare i colleghi americani e ricordare chi, ogni giorno, mette a repentaglio la propria vita con professionalità e generosità. Tre anni fa gli Stati Uniti furono colpiti al cuore.
Tre anni dopo tutto il mondo è in guerra: dopo l’attacco alle Torri gemelle, l’attentato a Bali, la strage di Madrid, la tragedia di Beslan e il rapimento di Simona Pari e Simona Torretta.
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