Speravano che l’incontro a Roma tra il segretario al Lavoro Francesco Mussoni e il ministro Maurizio Sacconi portasse qualche buona novità, considerata l’imminente scadenza della franchigia che, se non sarà rinnovata, porterà ad un ulteriore salasso sulle tasse. Ma nonostante lo spirito di collaborazione che ha contraddistinto il vertice romano, i frontalieri sono rimasti a becco asciutto, e il coordinamento lancia il suo appello alle istituzioni: “Il tempo sta per scadere – scrive – i tempi della politica sono inadeguati al carattere di urgenza che ormai contraddistingue questa situazione. Non vogliamo nemmeno pensare – aggiunge il coordinamento – a cosa potrebbe succedere se il provvedimento della franchigia dovesse decadere. Diventerebbe ancor più aspro il conflitto sociale e in quel caso politica e istituzioni, non certo noi lavoratori, si dovranno ritenere direttamente responsabili”. E sull’incontro di Roma il coordinamento fa notare: “Stupisce che in quella sede non si sia fatto il minimo accenno al ripristino della franchigia. Oltretutto mesi fa si parlava di una convenzione sul tavolo del ministro Frattini da chiuedere entro l’autunno, ma di quale anno?”, si domanda, ricordando che saranno oltre 6.000 le famiglie colpite dal provvedimento nelle province di Rimini e di Pesaro Urbino.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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