Un “gigantesco e allarmante mercato di dati riservati”: così il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, su una vicenda destinata a far clamore e che vede, tra gli indagati, nomi di peso. Bloccato dalle autorità italiane un traffico di informazioni sensibili provenienti, si apprende, da banche dati strategiche nazionali. Tra gli indagati anche Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei figli del patron di Luxottica. Sei le misure cautelari. Migliaia le informazioni prelevate. Nella presunta organizzazione anche hacker, consulenti informatici e appartenenti alle forze dell'ordine.
"È un problema - afferma Alessandro Curioni, esperto di cyber sicurezza, commentando la gravità di fenomeni di questo tipo - perché tutte queste informazioni possono, da un lato, alimentare o, comunque, creare i presupposti per situazioni di concorrenza sleale. E dall'altro possono diventare 'obiettivi privilegiati' se finissero nelle mani sbagliate, come quelle della criminalità informatica".
Caso 'banche dati' a parte, la sicurezza informatica rimane al centro dell'attenzione, con truffe in aumento. Per ultima la notizia di oltre 500 clienti Sgr che hanno contattato la società dopo aver ricevuto chiamate sospette. Si tratta dello “spoofing” con il quale i truffatori si fingono rappresentanti di un gruppo per estorcere informazioni. L'unico modo per non finire nella trappola, spiega Curioni, autore del libro Hacker: storie di uomini e macchine, "è quello di attaccare il telefono, chiamare il servizio clienti e domandare se effettivamente stanno facendo quella campagna promozionale o, comunque, verificare quello che il nostro precedente interlocutore ha detto".
Nel servizio l'intervista ad Alessandro Curioni (esperto di cyber sicurezza)