Nuove tensioni politiche, in Repubblica, dopo la recente inchiesta de l'Espresso nella quale – tra le altre cose – si sostiene che il finanziamento di BAC, al senatore leghista, risulterebbe “caldeggiato anche da un esponente istituzionale”; “probabilmente” - secondo il settimanale - “un politico di San Marino”.
PSD e PS, allora, in un comunicato congiunto, puntano il dito contro la Segreteria Esteri, chiedendo – anche a costo di presentare un esposto in Tribunale - di sapere se corrisponda al vero questa notizia. “Non deve esserci la minima ombra - si legge nella nota – che rappresentanti istituzionali abbiano avuto un ruolo attivo su questa vicenda, al fine di ripristinare o ammorbidire i rapporti politici” tra i due Paesi.
Non mancano, poi, critiche alla “modalità di approccio alla politica estera” del Segretario Nicola Renzi. Si parla di “accordi ancora oscuri” con la Russia e di un “ambasciatore a disposizione già rifiutato 2 volte” “che noi – recita la nota – ci ostiniamo ad omaggiare di incarichi diplomatici e frequenti apparizioni televisive”.
“Ora – continua il comunicato – anche la novità dei rapporti con famiglie iraniane disposte a trasferire ingenti somme con modalità oscure”.
Il rischio, secondo i 2 partiti di opposizione, è quello di “essere messi nella black list dei Paesi non affidabili”; mentre “il rapporto con l'Italia e con l'UE sono più importanti che mai”.