Il piano industriale cambia il volto di Carisp ridisegnandone immagine, obiettivi e strategie.
57 pagine di linee guida e previsioni. Il rilancio passa dalla suddivisione della banca nella sua parte “buona” (good bank) e in quella “cattiva” (bad bank).
La prima sarà una nuova entità, con licenza bancaria, che si occuperà di tutte le parti sane dell'attività di credito e forte di garanzie dello Stato.
La seconda – quella cattiva – si occuperà di recupero crediti. Tra i primi step ci sarà l'acquisto da parte della good bank di bond emessi dalla bad bank per coprire lo sbilancio fra attivi e passivi. In futuro la bad bank, nella sua attività di recupero degli npl, contribuirà a fornire liquidità e rendimento alla sorella buona che dovrà individuare – secondo il piano – nuove nicchie internazionali, avrà accesso diretto – si legge – ai mercati Usa ed Europa.
Il Presidente di Bcsm ha sempre sostenuto con forza l'importanza di aprirsi all'esterno anche se - è giusto chiarirlo – non sono stati firmati Memorandum of Understanding.
Ci sono però diversi tavoli aperti – dichiara Giuseppe Morganti – ad esempio con Italia e Russia. Oggi l'intesa è possibile. “L'aver messo a nudo i parametri della nostra economia – spiega il capogruppo di SSD – ci rende leggibili dall'esterno”. Firmare un memorandum è un'arma a doppio taglio dato che l'operatività prevede anche controlli in casa propria. “Ma non c'è da temere – aggiunge Morganti – dato non abbiamo più nulla da nascondere”.
Tornando alla good bank, si doterà di una task force per recuperare e stabilizzare la raccolta interna, lanciando campagne commerciali sui residenti e proponendo offerte ad hoc competitive.
Fra le azioni strategiche, il rafforzamento del patrimonio di vigilanza. Si prevede il passaggio dall'attuale 11% - il minimo previsto dalla normativa bancaria vigente - al 13% nel 2021.
Elevare l'indice di solvibilità significa che fra quattro anni la banca sarà più patrimonializzata, avrà maggiore disponibilità di capitale. Importante l'aspetto legato ad un'immagine da rilanciare. C'è infatti tutto un capitolo dedicato al riposizionamento del brand, per riguadagnare reputazione: verranno sponsorizzati eventi culturali, borse di studio, finanziamenti ad opere sociali.
Fronte recuperi: la bad bank potrà vendere gli immobili nelle filiali della good bank con accordi ad hoc. Si sta anche valutando la costituzione di una società immobiliare per la gestione più efficiente delle proprietà del gruppo bancario. Anche in vista dell'acquisizione di Asset.
MF
57 pagine di linee guida e previsioni. Il rilancio passa dalla suddivisione della banca nella sua parte “buona” (good bank) e in quella “cattiva” (bad bank).
La prima sarà una nuova entità, con licenza bancaria, che si occuperà di tutte le parti sane dell'attività di credito e forte di garanzie dello Stato.
La seconda – quella cattiva – si occuperà di recupero crediti. Tra i primi step ci sarà l'acquisto da parte della good bank di bond emessi dalla bad bank per coprire lo sbilancio fra attivi e passivi. In futuro la bad bank, nella sua attività di recupero degli npl, contribuirà a fornire liquidità e rendimento alla sorella buona che dovrà individuare – secondo il piano – nuove nicchie internazionali, avrà accesso diretto – si legge – ai mercati Usa ed Europa.
Il Presidente di Bcsm ha sempre sostenuto con forza l'importanza di aprirsi all'esterno anche se - è giusto chiarirlo – non sono stati firmati Memorandum of Understanding.
Ci sono però diversi tavoli aperti – dichiara Giuseppe Morganti – ad esempio con Italia e Russia. Oggi l'intesa è possibile. “L'aver messo a nudo i parametri della nostra economia – spiega il capogruppo di SSD – ci rende leggibili dall'esterno”. Firmare un memorandum è un'arma a doppio taglio dato che l'operatività prevede anche controlli in casa propria. “Ma non c'è da temere – aggiunge Morganti – dato non abbiamo più nulla da nascondere”.
Tornando alla good bank, si doterà di una task force per recuperare e stabilizzare la raccolta interna, lanciando campagne commerciali sui residenti e proponendo offerte ad hoc competitive.
Fra le azioni strategiche, il rafforzamento del patrimonio di vigilanza. Si prevede il passaggio dall'attuale 11% - il minimo previsto dalla normativa bancaria vigente - al 13% nel 2021.
Elevare l'indice di solvibilità significa che fra quattro anni la banca sarà più patrimonializzata, avrà maggiore disponibilità di capitale. Importante l'aspetto legato ad un'immagine da rilanciare. C'è infatti tutto un capitolo dedicato al riposizionamento del brand, per riguadagnare reputazione: verranno sponsorizzati eventi culturali, borse di studio, finanziamenti ad opere sociali.
Fronte recuperi: la bad bank potrà vendere gli immobili nelle filiali della good bank con accordi ad hoc. Si sta anche valutando la costituzione di una società immobiliare per la gestione più efficiente delle proprietà del gruppo bancario. Anche in vista dell'acquisizione di Asset.
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