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CGG: focus nel pomeriggio sui decreti in ratifica

29 giu 2023
CGG: focus nel pomeriggio sui decreti in ratifica

E' ormai a pieno titolo il “decreto della discordia”, quello sul riordino del Dipartimento Economia. Prima le forti frizioni tra Motus e l'allora Segretario agli Interni Tonnini, all'alba della crisi politica. Il “secondo round” in questa sessione consiliare. Clima rovente, ieri, in notturna; quando in particolare RETE – tra le forze di Opposizione - era andata all'attacco del Segretario Righi. Confronto aspro. Al centro il previsto assorbimento di attività di controllo nell'Ufficio Attività Economiche, che già rilascia licenze. Filosofia non condivisa dal Movimento, che aveva posto l'accento sul pericolo di infiltrazioni malavitose, richiamando il lavoro della Commissione Antimafia. Lo stesso Presidente dell'Organismo, Valentini, aveva espresso perplessità. Forti tensioni, in Aula; segnalate scintille tra Gian Matteo Zeppa e Matteo Rossi.

Alla ripresa dei lavori, oggi pomeriggio; doveva ancora essere avviato l'esame degli emendamenti. In replica è subito intervenuto Pasquale Valentini che ha ricordato come la relazione completa della Commissione Antimafia fosse stata pubblicamente esaminata dal Consiglio; e in seguito oggetto di confronto. In una successiva comunicazione ulteriori chiarimenti per evitare malintesi. Ha poi precisato come la funzione della Commissione sia primariamente di ascolto, non di indagine. Le preoccupazioni sulle licenze e i controlli preventivi sono contenute già nella prima comunicazione. Michela Pelliccioni, DML, ha invitato a non creare inutili allarmismi. Il ruolo del Parlamento è creare norme – ha sottolineato -, non il “giustizialismo”. Nessuno in quest'Aula vuole favorire le infiltrazioni malavitose, ha premesso Alessandro Rossi, Gruppo Misto; necessario allora trovare un approccio più efficace: capire dove si bloccano certe cose è prioritario. Ritenuta allora ragionevole la ricerca di un meccanismo che possa intervenire preventivamente. L'ex Segretario agli Interni Elena Tonnini, RETE, ritiene che l'intento dell'accorciamento della filiera dei controlli non debba essere colpire le aziende sane, ma ragionare su strumenti preventivi. Denise Bronzetti, Gruppo Misto, non ritiene corretto focalizzare il contenuto del decreto sul problema delle infiltrazioni malavitose. Vi sono problemi, dovuti anche a vuoti normativi; ma occorre un lavoro certosino, e non è possibile agire sempre in modo preventivo. In questo Paese sono mancati controlli perché vi erano aziende non virtuose, e non può essere tutto ricondotto al problema della mafia. Srl che hanno chiuso lasciando buchi riaprono sotto mentite spoglie; e non è mai possibile riuscire a recuperare il maltolto. Da qui l'invito ad un impegno comune. Da Rossano Fabbri un invito alla cautela; ricordato il percorso virtuoso e di trasparenza intrapreso dal Paese. Un monito allora a non utilizzare in modo strumentale – a microfoni aperti - certi argomenti, come il pericolo di infiltrazioni malavitose. Ogni volta che prendiamo la parola dobbiamo ricordarci che ci ascoltano anche le persone fuori territorio, ha premesso Alessandro Cardelli, PDCS. Il problema vero non sono le presunte infiltrazioni, che sempre ci saranno in minima parte; ma per una pecora nera noi penalizziamo 100 pecore bianche. Più la burocrazia aumenta, meno la Repubblica di San Marino sarà attrattiva. Concorde il Segretario di Stato Lonfernini; spesso ci troviamo a riempire i nostri dibattiti e i nostri provvedimenti di una serie di lacci e lacciuoli avversi ad una attività economica che deve vivere di una certa fluidità. Non circostanze accomodanti; ma la capacità di un sistema di poter generare economica nel pieno rispetto delle norme. Fondamentali allora sia controlli che sburocratizzazione. Temo che le affermazioni degli esponenti di RETE siano solo slogan elettorali, ha detto Mirko Dolcini, DML. Bisogna parlare di mafia; ma con obiettività, senza strumentalizzazioni. Paventati danni reputazionali. Se qualcuno sa qualcosa denunci. Quindi il Segretario di Stato Belluzzi; San Marino sta facendo tanto, e da questa discussione non emerge. Questo non significa che chi lancia richiami non vada ascoltato; ma occorre fare in modo di andare nella giusta direzione, facendo quotidianamente passi avanti. Sensibilizzando, come avviene nella scuola.

A seguire il Segretario Ugolini, che ha riportato la discussione sulla ratio del Decreto in oggetto. Lo Stato – ha aggiunto – ultimamente si è fatto trovare pronto di fronte a sospette anomalie. Ha poi sottolineato come al momento – per quanto noto – in Tribunale non risultino fascicoli riconducibili alla criminalità organizzata. No illazioni, dunque, ma denunce. Questo il messaggio. Va preso seriamente il grido d'allarme lanciato, anche dalla Commissione Antimafia: così Guerrino Zanotti, Libera. Qualunque sia l'entità del problema va prestata attenzione. Spero esca una risposta univoca da questo dibattito; non possiamo scontrarci su questi temi. Nicola Renzi, RF, ritiene che l'approccio sia ancora manicheo. Si è detto convinto che controllo non equivalga a burocrazia. E sulla questione della pubblicazione o meno degli atti della Commissione Antimafia, ha sottolineato come la riservatezza sia dovuta quando rischia di essere danneggiato l'interesse nazionale; per il resto massima trasparenza. Intervenuto anche il Segretario di Stato Pedini Amati, che si è detto scandalizzato, ieri, per il clima creatosi intorno al decreto. Si è rivolto a RETE e al Presidente della Commissione Antimafia, difendendo l'operato del Segretario Righi. Questo clima non è sostenibile. Inverosimile, a suo avviso, che il decreto in oggetto apra ad infiltrazioni malavitose. Infine la controreplica del Segretario Righi; ad avviso del quale il dibattito ha preso una piega non coerente con l'oggetto del Decreto. Ha parlato di finalità strumentali e prettamente politiche; sottolineando come dal tenore di alcuni interventi sembrerebbe emergere un Paese infiltrato dalla criminalità organizzata. Si è quindi rivolto al Presidente della Commissione Antimafia; sono state fatte denunce? L'obiettivo di questo decreto sono controlli efficaci; quelli che servono; un intervento puntuale al verificarsi di anomalie che possano portare a distorsioni.

Si è dunque passati agli emendamenti, a partire da quelli abrogativi di RF; contraria alla logica di mettere insieme l'attività autorizzativa con quella di controllo. Un errore funzionale – è stato detto -; che prescinde dal rischio di eventuali vulnerabilità a fenomeni malavitosi. Quindi gli emendamenti della Maggioranza; orientati in generale alla sottrazione dell'Ufficio Marchi e Brevetti dalle competenze dell'Ufficio Attività Economiche. Dal gruppo NPR una proposta – aperta tuttavia al dibattito, è stato sottolineato – che andrebbe ad incidere sui requisiti – titoli di studio - per concorrere ad un posto dirigenziale. RF ha sottolineato come sia già stato emesso il bando; da più parti anche la segnalazione di come la proposta possa essere interpretata come provvedimento ad personam. Materia da delegificare e da affrontare con regolamenti, ha sottolineato dal canto suo il neo-Segretario agli Interni Gian Nicola Berti. L'emendamento è stato infine ritirato. Per il resto via libera a quelli della Maggioranza; respinte le proposte delle Opposizioni. Il Decreto è stato infine ratificato con 22 voti favorevoli ed 8 contrari.

Si è quindi passati al successivo Decreto in attesa di ratifica: quello recante misure straordinarie per il contenimento dei costi dell'energia. Si muove in continuità con il decreto precedente, ha spiegato il Segretario Lonfernini. Si è deciso per il rinnovo andando ad approfondire anche aspetti non precedentemente affrontati: come le misure riguardanti l'attività produttiva maggiormente energivora, e la parte sulle utenze domiciliari. E poi innovazioni come la tariffa sociale, per sostenere in modo più specifico gli utenti che hanno maturato difficoltà nell'ultimo periodo; l'incentivo al consumo responsabile, dopo le gravi difficoltà dei mesi precedenti: giusto – ha sottolineato Lonfernini - un riconoscimento a chi si è comportato in modo virtuoso. Si guarda anche in avanti: più stabile e serena – ha assicurato - la situazione dell'approvvigionamento. Un intervento – ha continuato - reso possibile dagli strumenti finanziari e dalle strategie messe in campo da fine 2021 fino alla prima fase del 2023. Ha anche rimarcato come il decreto abbia incontrato il favore delle associazioni di categoria e dei sindacati. E non ha escluso si possa fare di più in caso di nuove emergenze. Dai banchi di RF si è dichiarato come ci si aspettasse di più; di fatto a favore delle famiglie - al momento - solo rateizzazioni, è stato detto; resta da valutare la tariffa sociale. Bene invece le misure premiali. Un esponente di RETE ha ricordato come il Paese si trovi ad affrontare. situazioni emergenziali con risorse limitate; da qui un intervento che va sostanzialmente verso la rateizzazione. Riconosciuto tuttavia come vi sia qualcosa di più, come la tariffa sociale. Ribadita però la necessità di affrontare in modo sistemico la sfida energetica, senza limitarsi a inseguire le emergenze. Da qui il progetto di legge presentato dal Movimento. Dalle fila di NPR c'è chi ha rimarcato come gli scenari più catastrofici – in termini di approvvigionamento – non si siano verificati; al massimo storico gli stoccaggi del gas, e prezzi tornati ai livelli dell'estate 2021. Corretta, alla luce di ciò, l'operazione finanziaria dell'Azienda per i Servizi. Alessandro Rossi, Gruppo Misto, ha chiesto informazioni su che fine abbia fatto l'ISEE, riguardo al tema della tariffa sociale. Giudicato interessante il pdl presentato da RETE e la definizione di bene comune per acqua ed energia. Ritiene necessario inoltre sviluppare una strategia per resistere alle oscillazioni di mercato e poter disporre di risorse energetiche con una certa autonomia. Si potrebbe infatti assistere a nuovi picchi dei prezzi a seconda delle evoluzioni del quadro internazionale. Intervenuta anche la DC; l'impatto dell'emergenza energetica è stato inferiore rispetto all'Italia, ha osservato un consigliere. Ribadendo comunque la necessità di essere virtuosi e ridurre per quanto possibile i consumi. Infine la replica del Segretario Lonfernini, che ha sottolineato come abbia portato benefici la cessione del contratto finanziario.






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