L'apertura istituzionale della crisi non c'è ancora stata ma per la prima volta, all'interno dell'aula parlamentare, alcuni consiglieri di maggioranza si sono detti disponibili ad aprire un percorso di "solidarietà-responsabilità-unità nazionale" che porti al passaggio elettorale, mettendo però nel frattempo in sicurezza il paese attraverso il lavoro del tavolo istituzionale, a partire dall'approvazione ampiamente condivisa del bilancio 2020. Lo hanno detto, per Civico 10, Marika Montemaggi, Jader Tosi, Luca Santolini. La pensa così anche il capogruppo di Civico 10 Matteo Ciacci e si è detto disponibile a ragionare sulla data delle elezioni anche Mirko Tomassoni di Ssd. Negli interventi di Sandra Giardi di Rete, Federico Pedini Amati di Mdsi, Marco Gatti e Mariella Mularoni del Pdcs, c'è stata invece la richiesta di elezioni e di una data certa. C'è dunque una divergenza sull'ordine delle cose da fare.
La stessa che è emersa subito dopo la prima riunione del tavolo istituzionale, quando le opposizioni hanno fatto sapere che avrebbero partecipato a quella iniziativa solo a condizione che prima, la crisi politica strisciante, fosse certificata da atti politici chiari, come le dimissioni dei consiglieri di maggioranza o il ritiro delle delegazioni di governo, da parte di SSD, Civico 10 e Repubblica Futura. Una richiesta, che al momento, non ha raccolto la disponibilità dei consiglieri delle tre forze della maggioranza consiliare.
Nella parte serale del dibattito l'intervento di Matteo Zeppa che ha annunciato le dimissioni del gruppo consiliare di Rete invitando gli altri gruppi a fare altrettanto, per senso dello Stato. Anche Alessandro Mancini del Ps mette a disposizione le dimissioni del suo gruppo dicendosi convinto che tutti i consiglieri di opposizione sono pronti a fare altrettanto "ma - ha poi aggiunto - devono arrivare le dimissioni dei consiglieri di maggioranza". Analoga la linea di Dalibor Riccardi (Res) e del Psd, così come dichiarato da Iro Belluzzi.
Mattia Guidi di Civico 10 il primo in maggioranza a mettere a disposizione della Reggenza le proprie dimissioni. Il conseguente post sul suo profilo facebook ha ricevuto, come primo "like", quello del suo capogruppo Matteo Ciacci. Luca Boschi, poco più tardi, dichiara che i consiglieri di C10 sono pronti a rinunciare al mandato, se si avvia una fase straordinaria di riforme condivise. Roberto Giorgetti, capogruppo di RF, invita a ragionare, più sul percorso condiviso da intraprendere, che sulle date.