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Dall'Audit ISS ai ricorsi in tribunale. Ciavatta: “Giù le mani dalla Sanità”

A un mese dalla presentazione in seduta segreta della relazione dell'Audit Iss, il segretario Ciavatta illustra i passi fatti. Le opposizioni: "Giusto accertare responsabilità", ma "no alla caccia alle streghe, in un audit limitato al 2017-2019"

di Annamaria Sirotti
9 lug 2021

Tante criticità rilevate e in più settori, sia a livello operativo sia gestionale. In alcuni casi individuati o già posti i correttivi ma c'è tutta l'intenzione di andare a fondo, rispetto ad un Audit che arriva per la prima volta e proprio per volontà di Ciavatta. Si sta infatti procedendo, con il supporto della Avvocatura dello Stato, per fare ricorso in tribunale rispetto ad alcuni episodi o profili che si ritengono passibili penalmente o dal punto di vista amministrativo.

Audit, che indaga. Dall'area legale, che è stata potenziata negli affari generali, mentre già assunto un consulente esterno per seguire il capitolo “rivalse”. Gli introiti sono passati da poco più di 300mila euro a oltre 1 milione e 800mila nel 2020. Si vuole dunque capire se la passata gestione sia imputabile per inadempienza. Segnalazioni all'Avvocatura anche per il capitolo Bilanci, laddove si evidenzia, come già noto, la mancata copertura del disavanzo per il 2018 e 2019. Ancora, profili di illegittimità – dalle consulenze all'acquisto di dispositivi - nella RSA “La Fiorina”. Sul fronte del personale, si segnala squilibrio nella distribuzione delle risorse: carenza in alcuni settori, si supera il fabbisogno in altri. Mentre l'Audit sollecita modifiche alla legge sulla dirigenza, si sta valutando la rivisitazione dei premi, allargandoli ai collaboratori – capisala e infermieri.



Si guarda agli appalti, alcuni fermi anche da dieci anni. In particolare, si sta procedendo per il Centro Farmaceutico “per togliere - dice Ciavatta – il monopolio alla Morri Farmaceutici”. Nel mirino, poi, l'acquisto di strumenti oftalmici mai richiesti, né utilizzati". E si va verso la segnalazione al Tribunale anche rispetto alla sostituzione dell'impianto di autoproduzione di gas medicale: una spesa importante, già autorizzata dal precedente Comitato Esecutivo, su segnalazione del Responsabile dell'Ufficio Tecnico, per un impianto - dice Ciavatta - che è invece perfettamente a norma. Delibera, questa, bloccata dall'attuale Comitato Esecutivo. "E' il momento di dare un segnale. Nessuna volontà accusatoria rispetto ai dipendenti, anzi, è una tutela nei loro confronti", dice ancora il Segretario alla Sanità, anche anche in risposta al commissario Miriam Farinelli di RF - che mentre chiede che “chi ha sbagliato paghi”, auspica “non diventi una caccia alle streghe” - e a Guerrino Zanotti di Libera, che ha anche posto rilievi rispetto ad una relazioni dell'Audit – dice – “stranamente rivolta solo al triennio 2017-2019 e senza interpellare dirigenti e personale”.

Da Ciavatta torna l'appello perché "la politica stia fuori dalla sanità".

Un concetto richiamato anche dal commissario Npr Maria Luisa Berti, amareggiata – dice – nel vedere "quanti danni la politica abbia fatto ad una sanità fatta di piccoli feudi difficili da toccare, ma compiaciuta nel vedere rapidità nelle segnalazioni e nei correttivi". Insomma, “un cambio di rotta”.

Nel video, l'intervista al Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta




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