I frontalieri continuano nella loro personale lotta. La fine del tunnel ancora non si vede. Nei primi 4 mesi dell’anno sono state 66 le aziende che hanno chiesto la mobilità, con 150 lavoratori coinvolti. Sono licenziamenti provocati dal cortocircuito economico innescato dalla black list. Il rinnovo del contratto si attende ormai da due anni. Per questo la federazione industria della centrale sindacale unitaria ha promosso una serie di scioperi, nelle maggiori aziende della Repubblica. E dopo la pausa pasquale si ricomincia: martedì con la Telecom, e nei giorni successivi alla Colombini. Alle manifestazioni anche tanti frontalieri, quest’anno colpiti dalla sovrattassa che non esitano a definire razziale. E continuano nelle loro proteste: ad esempio evitare di spendere i propri soldi a San Marino, utilizzando strumenti come la SMaC Card, in una sorta di sciopero dei consumi. I cartelli che suggerivano questa forma di protesta erano stati posizionati ai confini di Stato, ma il Venerdì Santo uno è stato spostato proprio davanti all’ambasciata d’Italia, in viale Onofri di Città, ai piedi della scalinata d’ingresso. E’ rimasto lì tutto il giorno, poi qualcuno ha provveduto a rimuoverlo, visto che sabato mattina non c’era più. Ma la sensazione è che le proteste siano solo all’inizio.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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