I ministri delle Finanze dell’Unione Europea impegnati a Lussemburgo per preparare il documento che il 18 e 19 giugno sarà all’esame del Consiglio Europeo. Stando alle prime dichiarazioni emerge la volontà di mettere un freno alle misure di stimolo verso le banche, a scapito dei bilanci dei Governi e di invitare ad una maggiore attenzione alle finanze pubbliche. “Il settore bancario resta sotto stress – affermano i ministri dell’Ecofin – e i governi devono stare in allerta”. Poi ci sono le vulnerabilità di alcuni Stati, soprattutto nell’Europa emergente, quella dell’est. Ma i ministri finanziari europei intendono anche invitare la Commissione Europea ad “avviare subito delle consultazioni con la Svizzera, il Liechtenstein, Andorra, Monaco e San Marino per la revisione degli accordi conclusi in materia di tassazione sul risparmio”. L’intento è quello di garantire l’applicazione di misure equivalenti, di incoraggiare le consultazioni per arrivare ad una tassazione del risparmio identica a quella applicata a livello europeo. I ministri Ecofin insistono sui principi di trasparenza, lo scambio di informazioni e una concorrenza fiscale leale, “che sono gli strumenti indispensabili nella lotta contro la frode e l'evasione fiscale internazionale”.
Al termine del vertice Ecofin il ministro italiano dell’economia, Giulio Tremonti, ha rivelato di aver scritto una lettera alle autorità svizzere “per chiedere se non ci siano soggetti italiani che usano società schermo collegate ad altre società in paradisi fiscali”. La questione è di competenza nazionale e riguarda i trattati bilaterali: «E gli accordi che ci sono non vanno bene» ha sottolineato il ministro, che ha annunciato che presto una lettera analoga sarà inviata al Lussemburgo. Nessun riferimento alla Repubblica di San Marino.
Al termine del vertice Ecofin il ministro italiano dell’economia, Giulio Tremonti, ha rivelato di aver scritto una lettera alle autorità svizzere “per chiedere se non ci siano soggetti italiani che usano società schermo collegate ad altre società in paradisi fiscali”. La questione è di competenza nazionale e riguarda i trattati bilaterali: «E gli accordi che ci sono non vanno bene» ha sottolineato il ministro, che ha annunciato che presto una lettera analoga sarà inviata al Lussemburgo. Nessun riferimento alla Repubblica di San Marino.
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