Raggiunto l’accordo sulla totalità del documento, ma restano ancora i nodi della flessibilità e degli aumenti. Sembrava la giornata giusta per l’intesa: la maratona a Palazzo Begni, la riunione è durata più di 6 ore, i fogli che passano di mano, le virgole che si aggiustano, il Governo che media e avanza suggerimenti. Tutti d’accordo sul 99% del documento, ma restano i nodi della flessibilità e degli aumenti. Ci si è arenati all’ennesima controproposta.
Sulla flessibilità è previsto un aumento di 10 ore, oltre alle 36 attuali, per le quali è previsto un recupero deciso in parti uguali tra azienda e dipendente. Sull’aumento si tratta intorno al 3,7% in due anni. I sindacati lo chiedono netto, gli imprenditori vogliono che lo 0,40 venga destinato a fondo pensioni e ammortizzatori sociali. Ma se nel 2010 l’inflazione sarà più alta del 3,3% percepito dal lavoratore, la quota accantonata tornerà in busta paga.
Terminato il tavolo le discussioni sono proseguite anche fuori dalla sede istituzionale e sarà così anche nelle prossime ore.
Sulla flessibilità è previsto un aumento di 10 ore, oltre alle 36 attuali, per le quali è previsto un recupero deciso in parti uguali tra azienda e dipendente. Sull’aumento si tratta intorno al 3,7% in due anni. I sindacati lo chiedono netto, gli imprenditori vogliono che lo 0,40 venga destinato a fondo pensioni e ammortizzatori sociali. Ma se nel 2010 l’inflazione sarà più alta del 3,3% percepito dal lavoratore, la quota accantonata tornerà in busta paga.
Terminato il tavolo le discussioni sono proseguite anche fuori dalla sede istituzionale e sarà così anche nelle prossime ore.
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