Si torna al tavolo unico, questa volta con minore entusiasmo rispetto alle precedenti riunioni. Dopo 4 mesi di lavoro intenso l’intesa sembra allontanarsi invece di avvicinarsi. Non ci stanno gli Industriali, che con una nota ufficiale hanno detto chiaro e tondo che non intendono firmare l’accordo tripartito. Chiedono di avviare sul serio un processo di riforme, interventi di ammodernamento adeguati alle esigenze delle imprese e del Paese. Così non va – mandano a dire a Governo e Sindacati. Le risorse disponibili devono essere destinate principalmente al sostegno dell’occupazione e alla sopravvivenza delle aziende che in questi anni hanno sostenuto l’economia di San Marino. Alla crisi internazionale San Marino somma quella interna, legata al sistema, e gli effetti sono ancora tutti da valutare. L’Assoindustria è preoccupata anche per le conseguenze sul bilancio dello stato degli interventi che si profilano. Anche l’Osla è perplessa e non nasconde critiche e inquietudini. Le scelte sull’ampliamento della cassa integrazione non sono piaciute all’associazione degli imprenditori e il direttivo non ha ancora sciolto le riserve. Al tavolo di questa mattina valuteranno l’ultima bozza in discussione, come ci dice il presidente, Luigi Tontini, e poi decideranno. Intanto l’Unione degli Artigiani spinge per raggiungere il sospirato accordo. “Non è più tempo di prove di forza fra le parti sociali – dichiara l’Unas – è invece il momento della concertazione”. Loro sono pronti a firmare. Così come i sindacati, che minacciano scioperi e astensioni dal lavoro in caso il tira e molla si protragga ancora a lungo. Non intendono più aspettare, le organizzazioni dei lavoratori, che proprio per il pomeriggio hanno convocato l’attivo dei quadri. Se la firma sarà arrivata, tutto bene, in caso contrario si passerà all’azione e la tensione fra le parti è destinata a salire.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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