Anzitutto le direttrici di massima: una politica industriale che punti al rilancio dell’economia reale; la valorizzazione delle imprese artigiane, il rilancio di commercio e turismo per favorire la crescita di piccole e medie imprese esistenti; superare ostacoli burocratici, infrastrutturali, doganali, attuare il progetto di parco scientifico e tecnologico. Ma anche definire un progetto di economia sostenibile, dando attuazione alla legge sull’efficienza e risparmio energetico degli edifici, dunque favorire le aziende a basso impatto ambientale. Infine, definire un piano pluriennale di opere pubbliche. L’accordo fissa gli aumenti per i contratti di industria e artigianato, agenzie di assicurazione, pubblica amministrazione, Azienda di produzione, istituti di credito: per il 2009 la percentuale è dell’1,6% in più e del 2,1% per il 2010. Dal 1° luglio 2010 aumenterà l’aliquota a carico di tutti i lavoratori dipendenti per il fondo pensioni dal 3,6% al 3,9%. Entro 30 giorni dalla stipula dell’accordo, si firmerà anche la parte economica del contratto di lavoro relativo agli istituti di credito per gli anni pregressi 2007/2008. Alle 20 ore di flessibilità già previste se ne aggiungono altre 12. Anche le 16 ore di straordinario potranno essere utilizzate dall’azienda a titolo di flessibilità. Le parti convengono di bloccare, per tutto il 2009, le tariffe di acqua, gas ed energia elettrica, con l’impegno a valutare per il 2010, un eventuale aumento. Bloccate anche le rette degli asili nido pubblici, ed istituito un fondo di garanzia per un consorzio fidi per facilitare l’accesso al credito.
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