E’ una firma sofferta, che arriva al termine di una mattinata segnata da tensioni e divergenze. Al tavolo pesa la posizione già annunciata degli industriali, che non si riconoscono nel documento conclusivo e non intendono firmare. In forse anche l’Osla che però all’ultimo abbandona le perplessità e sottoscrive all’insegna del senso di responsabilità, lo stesso a cui si affida l’Unione dei Commercianti. Non avevano dubbi gli artigiani e neppure i sindacati, che senza indugio, appongono le loro sigle su quello che il Governo definisce un patto sociali di grande importanza, un passaggio cruciale che ora può imporre una decisa accelerata al progetto economico complessivo. Si comincia da subito: lunedì nuovi incontri con le categorie, martedì l’esame del Congresso di Stato, poi il progetto passerà al voto consiliare.
"Il futuro è aperto – affermano i Segretari di Stato – e il grosso del lavoro comincia adesso". Certo il rammarico per l’assenza dell’Anis c’è, ma il governo preferisce considerarla una pausa di riflessione piuttosto che un atto di sfiducia. Il frutto di una incomprensione, che sperano di chiarire al più presto, magari già dai prossimi incontri. Sì, perché il tavolo unico resta aperto e gli Industriali non si sottraggono. “Comprendiamo le loro ragioni – dicono dal Governo – ci rendiamo conto delle oggettive difficoltà, ma siamo convinti ci siano le condizioni per un ripensamento”.
I commenti di sindacati e categorie economiche.
Sergio Barducci
"Il futuro è aperto – affermano i Segretari di Stato – e il grosso del lavoro comincia adesso". Certo il rammarico per l’assenza dell’Anis c’è, ma il governo preferisce considerarla una pausa di riflessione piuttosto che un atto di sfiducia. Il frutto di una incomprensione, che sperano di chiarire al più presto, magari già dai prossimi incontri. Sì, perché il tavolo unico resta aperto e gli Industriali non si sottraggono. “Comprendiamo le loro ragioni – dicono dal Governo – ci rendiamo conto delle oggettive difficoltà, ma siamo convinti ci siano le condizioni per un ripensamento”.
I commenti di sindacati e categorie economiche.
Sergio Barducci
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