Guerrino Zanotti ha espresso rammarico per quello che ha definito l'”immobilismo” del Governo sui temi strategici per il Paese, a partire dal bilancio. Nei giorni scorsi – ha osservato - “l'avvio di incontri per la riforma delle pensioni”; ma sul resto “silenzio assoluto”. “Questo Paese non ce la fa – ha tuonato - se non si fanno le riforme”. L'esponente di Libera ha poi parlato di “atteggiamento arrogante della Maggioranza” sulla Giustizia, ricordando l'azione di sindacato nei confronti del Commissario della Legge Buriani e i successivi sviluppi. A stretto giro la replica del Segretario di Stato Massimo Ugolini; “da qualche mese si sta lavorando alacremente sulle riforme riguardanti la Giustizia”, ha rimarcato; ci aspetterà un mese molto importante per la condivisione dei testi. E poi alcune riflessioni sulla pronuncia del Giudice Bin riguardante Buriani. “Le sentenze si rispettano”; la premessa. Ma “vi sono elementi che vanno approfonditi”, ha aggiunto, riferendosi al parere richiesto in Commissione – con i voti della Maggioranza – all'Avvocatura dello Stato. “C'è la totale espunzione” – ha detto Ugolini - di tutto il materiale della commissione d'inchiesta. “Il Giudice Bin – ha ribattuto Luca Boschi, Libera - ha bocciato clamorosamente le modalità con le quali quell'azione di sindacato è stata presentata”. E “nella Commissione Giustizia della scorsa settimana si è tornati a sbattere contro un muro”. “Si vuole perseverare nell'errore; le forzature portano a disastri”. Dito puntato, poi, contro il Presidente della Commissione Giustizia Matteo Zeppa: “se continua così al fallimento seguirà il disastro”. Boschi si è allora rivolto ai componenti di RETE: “avete ricevuto il mandato per motivi completamente diversi, avete rinunciato a battaglie storiche del vostro Movimento. Spero che abbiate la forza di fermarvi”. Un “segnale bruttissimo”, per Boschi, il mandato all'Avvocatura dello Stato per la sentenza Bin.
Durissimo Nicola Renzi: “questa maggioranza – ha detto - si è formata sul tema della giustizia per portare avanti specifici interessi. L'obiettivo che si voleva perseguire era eliminare il Commissario Buriani dal Tribunale, in maniera peraltro estremamente goffa e tramite enormi forzature”. L'esponente di RF ha parlato inoltre di “responsabilità enormi” del Presidente della Commissione Zeppa sull'azione di sindacato. Secondo Renzi il modo di agire della Maggioranza è “protervo e violento”. Ricordata l'”estromissione” di un Sindaco dell'Azienda di produzione. Infine un altro affondo; questa volta sulle problematiche della Medicina di Base: è stato trovato un “agnello sacrificale” - ha detto -, ovvero il Dirigente delle Cure Primarie. “Mancano i dottori e non è mai colpa del Segretario di Stato; è sempre colpa di qualcun altro”, ha aggiunto Michele Muratori, Libera. “State stendendo il tappeto rosso alla sanità privata; state devastando il servizio pubblico”. Incentrato sul tema Giustizia, e il dossier Buriani, l'intervento di Gian Nicola Berti, NPR. “Le sentenze vanno rispettate – ha detto -, ma questo non significa che non vadano commentate”. Ricordati allora alcuni passaggi della Commissione d'Inchiesta, in particolare quello sul “rapporto tra il Commissario della Legge Buriani ed il Gruppo Grandoni”. “La riforma più impellente è quella del Tribunale”, ha aggiunto. E non è mancato un durissimo botta e risposta con il consigliere Nicola Renzi. Maria Katia Savoretti, RF, si è soffermata sul tema del “Long Covid”, chiedendo al Segretario alla Sanità se sia stata redatta una relazione, alla luce di un apposito odg precedentemente approvato in Consiglio.
Incentrato sulle manifestazioni l'intervento di Paola Gozi, DC: il centro storico – ha detto - “è tornato finalmente ad essere meta turistica grazie alle segreterie competenti e i gruppi di lavoro”. Secondo Gozi è comunque necessario capire le necessità di tutti: residenti, turisti, studenti, e così via. Occorre un po' di “condiscendenza”, ha aggiunto. Manuel Ciavatta ha ricordato le passate problematiche del Tribunale, e tornando al caso Buriani ha sottolineato la necessità di approfondimenti alla luce delle risultanze della Commissione d'Inchiesta. Stigmatizzati inoltre gli “attacchi” al Dirigente del Tribunale Canzio. Stefano Giulianelli ha replicato ad un articolo che lo riguarda comparso su un quotidiano. “Ho chiesto ai miei legali di opporsi immediatamente al decreto penale”, ha detto il consigliere PDCS, che ha parlato di vicenda personale – che nulla ha a che fare con il suo ruolo di consigliere - “strumentalizzata per finalità politiche. Una surreale vicenda privata è stata trasformata in un caso di cronaca giudiziaria”. “Il mio auspicio è che emerga la verità”, ha puntualizzato. Giulianelli ha anche parlato di “attacchi inopportuni, di basso livello”, da parte delle Opposizioni.
Alessandro Bevitori, Libera, ha fra le altre cose ricordato le fibrillazioni interne a RETE; mentre Iro Belluzzi, NPR, è tornato sulla questione Giustizia. Prendendo spunto dalla vicenda giudiziaria Asset, nel corso della precedente legislatura, ha parlato della “sentenza Bin”, sottolineando come nella vicina Italia non sia pensabile che un parlamentare vada contro una sentenza della Corte Costituzionale. “Spero – ha detto - che in maniera surrettizia non si voglia mettere in discussione qualcosa che è stato scritto”. Giovanni Zonzini, RETE, ha ricordato quanto emerso dalla Commissione d'Inchiesta sul caso CIS; e ha invitato a riflettere sul rapporto tra giudici e parti “politico-affaristiche”. A suo avviso “un equilibrio non è stato trovato”. Espressa preoccupazione anche per i ricorsi alla CEDU per “denegata giustizia”. Marica Montemaggi, Libera, si è soffermata sulle problematiche della Sanità; c'è la volontà di arrivare ad una privatizzazione, osserva. “Le risposte arrivate non sono sufficienti a rassicurarci”. E poi l'invito alle “fuoriuscite” di RETE di prendere la parola e chiarire la propria posizione. Sara Conti è tornata sul tema della Medicina di Base, ricordando l'odg, presentato da RF, e bocciato dall'Aula. Sottolineate la chiusura dell'ambulatorio di Acquaviva, e le dichiarazioni in Commissione del Segretario Ciavatta. I cittadini, osserva, vivono un “enorme disagio”. Conti ha quindi letto un nuovo ordine del giorno nel quale si richiede che il Dirigente venga audito in Commissione, e che impegna il Governo a porre in essere una ristrutturazione della Medicina di Base. Paradossali, secondo Gloria Arcangeloni, RETE, le critiche provenienti dalle Opposizioni.
“La Sanità oggi mostra tutta la sua fragilità”, ha detto Miriam Farinelli, RF; “le Segreterie di Stato che si sono succedute hanno sottovalutato i problemi, e la mancanza di programmazione si mostra oggi in tutta la sua fragilità”. Sul tema Sanità interventi anche da parte di Adele Tonnini, RETE, e Giuseppe Maria Morganti, Libera. Va fatta una differenza – ha sottolineato quest'ultimo – fra le cose che funzionano e quelle che non funzionano; citato, a questo proposito, il referendum sulla professione medica. Francesco Mussoni, PDCS, ha sottolineato gli obiettivi di questo Governo, a partire dalla “stabilizzazione finanziaria” e la “ristrutturazione della macchina-Stato”. “Forse, dopo un anno e mezzo, bisognerebbe guardare indietro per vedere se queste speranze sono state soddisfatte”, ha obiettato Andrea Zafferani, RF. “Le grandi riforme tardano ad arrivare; penso che il Paese stia scontando un pericoloso immobilismo”. Interesse, invece, sul tema del lavoro occasionale. Da Pasquale Valentini, PDCS, l'invito ad impegnarsi costruttivamente per un cambiamento reale; auspicio condiviso da Mirko Dolcini, DML, ed Eva Guidi, Libera, che è poi tornata sulla vicenda Buriani. Da parte della Maggioranza “una forzatura istituzionale fortissima”, ha detto; “mai è stata messa in dubbio una sentenza del Collegio Garante”.
A questo punto l'intervento di Matteo Zeppa, RETE, che ha risposto alle precedenti critiche di Luca Boschi. “Quell'azione di sindacato la rifarei anche oggi”, ha detto, affermando come Boschi, nell'occasione, si fosse astenuto. E poi un episodio riferitogli – ha affermato – dallo stesso esponente di Libera: alcuni Commissari di Opposizione e anche qualcuno di Maggioranza avrebbero esultato alla notizia della sentenza Bin. Da Zeppa l'invito a fare i nomi. Luca Boschi ha replicato sollecitando Zeppa a sentire i diretti interessati, trattandosi di un dialogo avvenuto in Commissione, e dunque coperto dal segreto. Ha poi puntualizzato di aver preso nettamente le distanze da questo atteggiamento, esprimendo delusione per l'esito del sindacato ma contemporaneamente forti critiche per come è stata gestita l'azione di sindacato dal Presidente Zeppa.