I lavori sono ripresi in mattinata dal comma 3 dell'Ordine del Giorno, che prevedeva la sostituzione – in seno alla Commissione d'Inchiesta sul CIS e le crisi bancarie - del dimissionario Alberto Giordano Spagni Reffi. RETE ha proposto il nome di Emanuele Santi; ok unanime dell'Aula. Si è quindi rapidamente arrivati alla lettura del progetto di legge del Movimento sulla salute sessuale e riproduttiva della popolazione. Nelle scorse settimane non erano mancate perplessità, espresse dalle Opposizioni, specie sulla tempistica, essendo il Paese in attesa di conoscere la data del referendum sull'interruzione volontaria di gravidanza. Nell'introdurre il comma Paolo Rondelli, RETE, ha evidenziato l'organicità dell'impianto normativo, che esplora la sessualità a 360 gradi. Comunque la si pensi sul tema sensibile dell'interruzione volontaria di gravidanza – ha precisato – l'obiettivo “è arrivare ad una Repubblica ad aborti zero; criminalizzare le donne non porta a questo risultato”.
Prevedibile qualche “mal di pancia”, nell'ambito di altre forze di Maggioranza. Stiamo attendendo che la Reggenza fissi la data del referendum, ha ricordato Filippo Tamagnini, DC. Da qui l'invito ad attendere che la cittadinanza si esprima. Il PdL ha punti condivisibili, ha premesso Marica Montemaggi, Libera; che ha sottolineato come varie tematiche si possano già trovare in altre leggi, che possono essere emendate o migliorate. E poi una stoccata a RETE: l'impressione – ha detto – è che, in attesa del referendum, voglia “mettere una bandiera”. Accuse respinte da Emanuele Santi e Paolo Rondelli, che ha ricordato come il 90-95% dei contenuti del pdl sia relativo a tematiche diverse dall'interruzione volontaria di gravidanza. Sottolineate, ad esempio, le disposizioni relative alla salute sessuale nei portatori di deficit, o l'istituzionalizzazione di un percorso di tutela andrologica dei giovani. “Servirebbero approcci non di partito ma di dialogo”, ha obiettato Andrea Zafferani, RF; ad avviso del quale il pdl è “intempestivo nel timing”. “Se era così vitale – ha detto - perché non è stata chiesta la procedura d'urgenza?”. L'iter ordinario – ha aggiunto - non consentirà la discussione del progetto di legge nelle Commissioni prima del referendum. “Sono contenta che alcune forze politiche appoggino il referendum – ha dichiarato Daniela Giannoni, RETE - vorrei vedere lo stesso appoggio per questo pdl; nessuno ha posto l'attenzione su argomenti su cui, anche a livello internazionale, si parla poco”. “Questi sono argomenti che di bandierine non ne hanno”; quindi l'invito a non “svilire” il dibattito.
Netta la posizione di Aida Maria Adele Selva, PDCS, che ha ribadito come il diritto alla vita sia il primo dei diritti dell'uomo; “non si può legalizzare l'aborto per prevenirlo”, ha detto. “L'esito del referendum dovrà essere accettato, qualunque esso sia”, ha dichiarato Adele Tonnini, RETE, che ha invitato a non “glissare” sull'argomento. “Abbiamo voluto portare un dibattito in Aula”. Manuel Ciavatta, DC, ha posto l'accento su alcuni aspetti che ritiene problematici. I promotori del pdl avrebbero dovuto prevedere che si sarebbe arrivati ad un dibattito in Aula concentrato soprattutto sull'interruzione volontaria della gravidanza, ha detto dal canto suo Sara Conti, RF. Evidentemente il motivo per cui è stato presentato questo progetto di legge è “estremamente politico”. Michela Pelliccioni, DML, ha osservato come nel pdl vi siano proposte legate ad importanti investimenti, soprattutto in ambito sanitario.
A questo punto è intervenuto il Segretario Ciavatta, ad avviso del quale il momento della presentazione del pdl è corretto. “Certo - ha aggiunto - l'approvazione di questa legge avrebbe potuto evitare il passaggio referendario”. “Credo che la politica debba farsi carico dei temi di interesse pubblico, anche quando sono divisivi”. Ha poi ricordato come il progetto di legge affronti situazioni attualmente nel limbo: dalla possibilità di utilizzare l'epidurale, alla necessità di seguire a livello psicologico la madre durante e dopo il parto, o in occasione dell'ivg. “Rimuovere tematiche non significa averle risolte”.
Affrontare questi temi in Aula è la “cosa più costruttiva che si possa fare”, ha concordato Matteo Zeppa, RETE. “Non c'è stata alcuna volontà di mettere bandierine”. Da Maria Luisa Berti, NPR, l'invito a fare una riflessione: “quando c'è in piedi un referendum forse il legislatore dovrebbe prima attendere il responso della cittadinanza”. Gaetano Troina, DML, ha ribadito tutte le proprie perplessità sul tema dell'aborto. Occorre tenere conto delle diverse sensibilità dei cittadini, ha affermato. Giovanni Zonzini ha ribadito la legittimità dell'iniziativa normativa di RETE. Positivo, anzi, a suo avviso, anticipare in Aula il dibattito che ci sarà nel Paese in occasione del referendum. Qualora quest'ultimo venga approvato – ha poi osservato – vi sarà già un testo in grado di recepirlo. “Faremo in commissione il dibattito opportuno sui contenuti”, ha detto Francesco Mussoni, DC, che ha sottolineato come sia forse opportuno coordinare il pdl con altri progetti di legge.
In chiusura Paolo Rondelli ha ribadito ancora come l'interruzione volontaria della gravidanza non sia il tema cardine del pdl; da qui il rammarico per un dibattito, oggi, a suo avviso non centrato sui punti nodali del progetto di legge. Si è passati poi al comma successivo: la prima lettura del pdl per la revisione della Legge a sostegno dell'imprenditoria giovanile, presentato da alcuni giovani consiglieri di PDCS, RETE ed NPR.
Come prevedibile, vista l'assenza tra i firmatari di esponenti di DML, e le perplessità già espresse dal Segretario all'Industria – che aveva invitato a lavorare in modo coordinato -, non sono mancati mal di pancia all'interno della compagine di maggioranza. “Il tema – ha precisato Fabio Righi - è oggetto di una attività di revisione che la Segreteria ha in corso”. Il Segretario di Stato, rammaricandosi per le modalità con le quali il pdl è stato presentato, ha dichiarato di condividere la volontà di mettere mano alle attuali procedure. Anche la Segreteria – ha puntualizzato - si era posta l'obiettivo di favorire i giovani e creare un contesto nel quale possano spendere i propri talenti. Ma alcuni aspetti, ha sottolineato, “rendono il testo peggiorativo rispetto a quello precedente”: dal range di età per accedere ai benefici, alla durata degli incentivi fiscali IGR, fino al tetto massimo di credito agevolato.
Pronta la replica di alcuni firmatari. “Non possiamo sprecare opportunità e perdere del tempo”; l'intento – ha dichiarato Lorenzo Bugli, PDCS - era giungere ad un testo condiviso; ha parlato allora di un ampio confronto all'interno della maggioranza già da inizio anno. “Si cerca di dare risposte unitarie, non di mettere bandierine; ma evidentemente l'intento non è stato accettato, in particolare da un partito di maggioranza e da una Segreteria”, “questo è il momento delle risposte e non delle attese”. Mentre Giovanni Zonzini, RETE, ha ribadito come l'obiettivo sia dare una risposta a tanti giovani che intendono, in questo momento difficile, mettersi in gioco. Interventi anche dalle forze di Minoranza. “Di fatto si è andati a peggiorare benefici che la legge prevedeva”, ha detto Andrea Zafferani, RF. Miglioramenti, invece, sul fronte del capitale sociale, ha sottolineato; “ma non si agisce abbastanza sul lato dei costi d'accesso”.
Nell'intervento di Mirko Dolcini l'intenzione di spegnere sul nascere polemiche di carattere politico. “La mancata firma di DML a questo progetto di legge – ha precisato - è dovuta a motivi tecnici: serviva più tempo, più approfondimento. Siamo in prima lettura, se si vuole cercare condivisione fra maggioranza e Segreteria Industria c'è tutto il tempo”. “Nel nulla assoluto non lamentiamoci se c'è qualche errore”, ha detto Alessandro Bevitori, Libera; ma “non è questo il modo di portare avanti un progetto di legge”. NPR saluta favorevolmente questa iniziativa, ha dichiarato Alessando Mancini. “Siamo alle prime battute, gli interventi hanno testimoniato la volontà di confrontarsi a 360 gradi”.
I lavori proseguiranno nel pomeriggio; mentre la giornata di ieri era stata caratterizzata soprattutto da tematiche riguardanti la Giustizia. Dibattito a tratti acceso, in serata, per il comma relativo all'avvio della procedura di nomina di due Commissari della Legge e due Uditori Commissariali. E questo dopo la volontà, espressa dal Dirigente del Tribunale, di ricorrere al reclutamento esterno di Giudici; in un momento che – ha precisato – vede la giurisdizione penale di primo grado ancora in grave sofferenza. I consiglieri di Maggioranza intervenuti hanno più volte sottolineato le motivazioni rappresentate da Canzio. Mentre dalle fila dell'Opposizione sono state ribadite le perplessità recentemente espresse, ovvero che in tal modo sia messo in pericolo il principio del giudice naturale.
Durissimo l'intervento di Luca Boschi, Libera; ad avviso del quale il Tribunale è diviso in due parti: chi è dalla parte della Pierfelici e chi no. E fra questi ultimi, dice, vi è anche Buriani; riguardo al quale Libera, ricorda, ha già espresso molti dubbi. I due uditori che non sono stati promossi, spiega, sono stati considerati della parte avversa alla Pierfelici. Questo Governo l'ha fatto la Pierfelici, afferma; dicendo di non temere di essere smentito. Indignato Manuel Ciavatta, DC; ad avviso del quale, forse, sarebbe necessario vergognarsi dopo un dibattito del genere. Ribadito allora lo spessore professionale di assoluto livello di Canzio. Il fatto che l'Opposizione ritenga che sia stato messo in discussione il principio del giudice naturale – dice – è qualcosa di assolutamente grave. L'avvio dei bandi è stato infine votato dalla Maggioranza, con l'astensione delle Opposizioni.