“Un anno e mezzo fa siamo stati noi i promotori – afferma Roberto Ciavatta – del processo di riforma, che ha coinvolto tutti. Un accordo è stato raggiunto salvo poi essere bloccato dalla DC, che ha di fatto disconosciuto il lavoro dei suoi membri al tavolo. Siamo comunque favorevoli – conclude l'esponente di Rete – alla riduzione del tempo degli interventi”. Anche Andrea Zafferani – di Civico 10 – punta il dito contro la Democrazia Cristiana. “Il regolamento, salvo alcuni dettagli, è pronto. Lo stop di Via delle Scalette potrebbe essere determinato dalla volontà di introdurre una sorta di tagliola al dibattito parlamentare”. Accuse respinte da Marco Gatti. “Il problema – afferma il segretario DC – è che non si vogliono affrontare i problemi: nella bozza il taglio della durata degli interventi è insufficiente. Inoltre – quanto ai gettoni di presenza – è necessario equiparare il trattamento dei dipendenti della PA a quello di chi lavora nel privato”. Marina Lazzarini – del PSD – auspica si giunga al più presto ad una riforma: “il Consiglio – afferma – deve lavorare serenamente e in tempi ragionevoli. Non si può bloccare la democrazia”. “E' anche vero – aggiunge il coordinatore di AP, Nicola Renzi – che le regole già ci sono; sta al buon senso di ognuno decidere come applicarle”. “Con un po' di buona volontà – sostiene Maria Luisa Berti, Noi Sammarinesi – si può fare la riforma per settembre. L'ostruzionismo è una facoltà che l'attuale testo riconosce, ma si tratta di un abuso”. D'accordo sulla riorganizzazione della tempistica anche l'UPR, sempre che venga garantita all'Opposizione la possibilità di partecipare efficacemente al dibattito. “L'approvazione della riforma a settembre – sottolinea tuttavia Marco Podeschi – è impossibile, perchè non è stato ancora depositato in prima lettura un progetto di legge condiviso”. “Il gruppo di lavoro – afferma Paride Andreoli, PS – ha fatto in questi mesi un ottimo lavoro, sebbene ci siano ancora punti da risolvere. E' stata raggiunta un'intesa comune; sarà attribuito un tempo specifico anche in comma comunicazioni”. “La riforma – ricorda Ivan Foschi, SU - deve essere complessiva ed equilibrata. L'ostruzionismo non è una tattica davvero efficace. In ogni caso mi auguro non si perdano di vista i problemi reali del Paese: lavoro e sviluppo”.
Gianmarco Morosini
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