Un confronto pubblico su un tema che da tempo attraversa la politica sammarinese ma sul quale ancora mancano le pronunziazioni ufficiali. La riforma della legge elettorale, almeno a parole, tutti la invocano, ma sui correttivi da porre quasi nessuno si sbottona. Il nodo più delicato da sciogliere è certamente quello del voto estero, ma anche sul mantenimento del sistema proporzionale le divergenze non mancano. C’è chi strizza l’occhio al maggioritario, anche se precisa di volerlo alla sammarinese, cioè con la salvaguardia di certe prerogative, e chi invece, non cambierebbe l’attuale sistema proporzionale, casomai introdurrebbe la ormai famigerata “legge antiribaltone”, che obblighi al ricorso elettorale in caso di rottura dell’accordo di maggioranza. Una norma sulla quale però proprio uno degli ultimi governi è caduto. L’obiettivo è ammodernare le regole, garantire agli elettori certezze e trasparenza, indispensabili per decidere da chi farsi governare. Per questo alcune forze politiche, AP in primis, sostengono la necessità di definire un provvedimento legislativo che obblighi le forze politiche a dichiarare le coalizioni prima del voto, ad anticipare il programma su cui ci si intende impegnare e con chi portarlo avanti. Alleanza Popolare la propria proposta di riforma l’ha già definita e inviata a tutte le famiglie sammarinesi. “Chi troverà l’accordo per la nuova legge elettorale – ha dichiarato Valeria Ciavatta – si proietta come coalizione futura”. Insomma chi trova le convergenze oggi su questo tema potrebbe essere la maggioranza di domani. Fiorenzo Stolfi ha evidenziato come la riforma elettorale sia una priorità, per il governo straordinario; “appena presentate le riforme già annunciate – ha dichiarato – andremo alla sua definizione”. Sulla linea di intervento qualche anticipazione dal PSD: condiviso il principio dell’alternanza e per affermarlo si deve favorire la formazione delle coalizioni prima del voto, 'ma questo – spiega Stolfi – non deve essere un obbligo di legge: l’aggregazione va favorita per garantire maggiore chiarezza nei confronti degli elettori, ma non imposta'. Il proporzionale non si discute, il PSD, guarda con favore all’introduzione del cosiddetto “premio di maggioranza”. La DC, per voce di Francesco Mussoni, ha ribadito l’appoggio al proporzionale puro, senza riferimento né allo sbarramento né al premio di maggioranza. Insieme agli alleati di governo i democristiani si dichiarano convinti che il corpo elettorale sia unico, nessuna divisione fra residenti ed elettori esteri. Anche Mussoni ritiene che la necessità di individuare le coalizioni prima del voto sia importante, ma che non vada ingabbiata in un vincolo di legge. Rifondazione Comunista conferma il sistema proporzionale, senza sbarramenti pur con qualche correttivo per incentivare la formazione delle coalizioni prima del voto. 'Che vanno incoraggiate – spiega Ivan Foschi – e non dettate per legge. Si possono prevedere – spiega – misure che vadano a premiare quelle forze che facciano chiarezza nei programmi e nelle alleanze prima del voto'. Proporzionale puro anche per Augusto Casali del partito Socialista nuova San Marino. Unico intervento auspicato, la norma antiribaltone, unitamente ad un correttivo sul voto estero.
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