Cittadinanza bolognese onoraria per il Premio Nobel per la Pace nel 1991 Aung San Suu Kyi. La leader politica birmana riceve il riconoscimento - assegnatole il 15 settembre del 2008 - nella sala del Consiglio comunale, durante una assise straordinaria, dal sindaco, Virginio Merola. ''Il Consiglio comunale di Bologna - era scritto nelle motivazioni per il conferimento della cittadinanza onoraria - riconosce da tempo nella leader birmana Aung San Suu Kyi, Premio Sakharov della Comunità Europea per la libertà di pensiero nel 1990, Premo Nobel per la pace nel 1991, una delle più straordinarie figure del nostro tempo''. Pertanto, era scritto ancora, "anche Bologna, come tante altre comunità di tutto il mondo, vuole offrirle, con rispetto e ammirazione, la sua solidarietà, assegnandole la cittadinanza onoraria della nostra città". In mattinata, il Premio Nobel birmano riceverà anche la laurea ad honorem in Filosofia, con rito medievale, nell'Aula Magna dell'Università di Bologna.
"Non sarò mai sola: la mia lotta per la pace e la libertà è una lotta condivisa e questa condivisione mi ha dato la forza di andare avanti". Lo ha detto il Premio Nobel per la Pace nel 1991 Aung San Suu Kyi, ricevendo, nella sala del Consiglio Comunale di Bologna, la cittadinanza onoraria felsinea. "Mi sono sempre sentita membro di una grande famiglia", quella universale, ha osservato, "essere membro di una famiglia è meglio che essere importante e potente, essere parte di una famiglia è di gran lunga migliore". Nella mia battaglia, ha proseguito San Suu Kyi, "non mi sono mai sentita sola: quando ho sentito parole sulla mia sofferenza, le ho accolte con grande umiltà, c'è tanta gente che ha sofferto e soffre. Ho semplicemente portato avanti la mia battaglia". Quanto all'Italia, ha sottolineato il Nobel birmano, "il mio amore per l'Italia è tangibile e - ha concluso - la vostra testimonianza lo conferma".
"Non sarò mai sola: la mia lotta per la pace e la libertà è una lotta condivisa e questa condivisione mi ha dato la forza di andare avanti". Lo ha detto il Premio Nobel per la Pace nel 1991 Aung San Suu Kyi, ricevendo, nella sala del Consiglio Comunale di Bologna, la cittadinanza onoraria felsinea. "Mi sono sempre sentita membro di una grande famiglia", quella universale, ha osservato, "essere membro di una famiglia è meglio che essere importante e potente, essere parte di una famiglia è di gran lunga migliore". Nella mia battaglia, ha proseguito San Suu Kyi, "non mi sono mai sentita sola: quando ho sentito parole sulla mia sofferenza, le ho accolte con grande umiltà, c'è tanta gente che ha sofferto e soffre. Ho semplicemente portato avanti la mia battaglia". Quanto all'Italia, ha sottolineato il Nobel birmano, "il mio amore per l'Italia è tangibile e - ha concluso - la vostra testimonianza lo conferma".
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