Vittoria amara, vittoria a metà, vittoria col sapore della sconfitta. Così gli analisti hanno definito l’esito politico delle elezioni di ieri per Dilma Roussef. L’ex guerrigliera pupilla di Lula, candidata del Partido dos Trabalhadores, pur essendo la più votata non ha raggiunto la soglia del 50%. Se la vedrà al ballottaggio – il 31 ottobre – con Josè Serra; figlio di emigranti italiani, uomo di punta del partito socialdemocratico: l’alternativa di centrodestra alla continuità del governo progressista di Lula. Serra ha raggiunto il 33% dei consensi. Ma la vera sorpresa di queste presidenziali è stata la candidata dei Verdi Marina Silva, che con il 20% dei voti incassati al primo turno rappresenterà l’ago della bilancia nel testa a testa finale. Le operazioni di voto si sono svolte ordinatamente, senza incidenti. “Viviamo un momento straordinario di consolidamento della democrazia brasiliana; spettacolo non diffuso in molti Paesi” – ha dichiarato Lula uscendo dal seggio di San Bernardo Do Campo: la città satellite di San Paolo dove è cresciuto come sindacalista. Qualche curiosità infine. Il più votato alle politiche di ieri è stato un clown; Tiririca, l’amatissimo pagliaccio delle tv brasiliane, ha ottenuto oltre un milione di preferenze puntando forte sull’antipolitica. Eletti deputati anche due ex campioni della Selecao: Romario e Bebeto.
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