"Sono giorni travagliati questi, giorni di cambiamento. Giorni in cui il mondo politico sammarinese si trova spaesato, in cui a molti viene a mancare la terra sotto i piedi, in cui non vi sono più certezze. Le tangenti, per esempio, che erano una certezza di qualcuno per rimpolpare bilanci dei Partiti perennemente in rosso. Tangenti che ormai è acclamato venissero pagate in cambio di licenze da aspiranti imprenditori, e che oggi sono considerate dalla magistratura tangenti, appunto. Chi, prendendo in giro perfino sé stesso, considerava quei soldi come un “legittimo finanziamento al Partito”, e forse un po’ anche a sé stesso, oggi è andato in confusione.
Allora ecco che assistiamo alla corsa delle giustificazioni più disparate, per prendere tempo, per comprendere meglio gli addebiti e addestrare gli avvocati, sempre pronti in ogni caso a ricorrere a Strasburgo (perché fa sempre impressione leggere il nome della Corte Europea dei Diritti Umani sui giornali). La frase più abusata è: “mi riservo di valutare gli addebiti a mio carico, prima di prendere una decisione”.
L’ultimo in ordine di tempo è stato Marco Gatti, giusto ieri, di fronte all’articolo del Corriere di Novara che lo chiama in causa, in questo caso per qualcosa che non c’entra con il Partito. Si parla infatti di un enorme processo per evasione e riciclaggio legato a componenti del Clan di Lauro, già arrestati in Italia, in cui una società in cui Gatti era Amministratore, la Evox, secondo le accuse funzionava da fatturificio.
Claudio Felici, in seguito alle accuse mosse dall’indagato Giuseppe Roberti, aveva invece detto, a favore di telecamere, di essere a disposizione della magistratura per qualunque chiarimento ma di non ritenere necessarie le dimissioni. Nel momento invece in cui Mirella Frisoni, arrestata, pare abbia fatto il suo nome davanti ai magistrati, e di fronte all’evidente malumore degli stessi colleghi di Governo ha invece optato per lasciare la carica di Segretario di Stato.
Non scordiamo poi Fiorenzo Stolfi e Claudio Podeschi, entrambi agli arresti con imputazioni da brivido, che fino a pochi giorni prima di essere condotti in carcere sguinzagliavano i fidi avvocati sui giornali a minacciare querele a destra e a manca, verso chi li affiancava alla vicenda Conto Mazzini.
Di fronte a queste posizioni, Civico10 si ritiene giustamente garantista. Quindi pur non condividendole in toto, in base alla posizione espressa a più riprese dai suoi aderenti sulla sospensione cautelare da ogni carica istituzionale per chi viene coinvolto anche marginalmente in indagini su fatti così gravi, le accetta.
Ma il nostro movimento fa anche una proposta, che ritiene necessaria a fare da contraltare al massimo garantismo.
La Repubblica di San Marino applichi la massima fermezza nel momento in cui emergessero, a carico della persona che ricopre una carica istituzionale, addebiti su aspetti così politicamente rilevanti come tangenti, clientelismo, sottrazione di fondi pubblici o associazione a delinquere. Riterremmo quindi corretto che, nel caso in cui le accuse si dovessero concretizzare senza che il personaggio in questione abbia lasciato la carica che ricopre, contribuendo così a gettare consapevolmente ulteriore fango sulle Istituzioni, ci debba essere la possibilità di accusare lo Stesso di Tradimento fino a prevedere, nei casi più gravi, anche l’allontanamento dal Paese. Il tutto dopo aver comunque scontato l’eventuale pena comminata dalla Magistratura.
Comunicato stampa Civico10
Allora ecco che assistiamo alla corsa delle giustificazioni più disparate, per prendere tempo, per comprendere meglio gli addebiti e addestrare gli avvocati, sempre pronti in ogni caso a ricorrere a Strasburgo (perché fa sempre impressione leggere il nome della Corte Europea dei Diritti Umani sui giornali). La frase più abusata è: “mi riservo di valutare gli addebiti a mio carico, prima di prendere una decisione”.
L’ultimo in ordine di tempo è stato Marco Gatti, giusto ieri, di fronte all’articolo del Corriere di Novara che lo chiama in causa, in questo caso per qualcosa che non c’entra con il Partito. Si parla infatti di un enorme processo per evasione e riciclaggio legato a componenti del Clan di Lauro, già arrestati in Italia, in cui una società in cui Gatti era Amministratore, la Evox, secondo le accuse funzionava da fatturificio.
Claudio Felici, in seguito alle accuse mosse dall’indagato Giuseppe Roberti, aveva invece detto, a favore di telecamere, di essere a disposizione della magistratura per qualunque chiarimento ma di non ritenere necessarie le dimissioni. Nel momento invece in cui Mirella Frisoni, arrestata, pare abbia fatto il suo nome davanti ai magistrati, e di fronte all’evidente malumore degli stessi colleghi di Governo ha invece optato per lasciare la carica di Segretario di Stato.
Non scordiamo poi Fiorenzo Stolfi e Claudio Podeschi, entrambi agli arresti con imputazioni da brivido, che fino a pochi giorni prima di essere condotti in carcere sguinzagliavano i fidi avvocati sui giornali a minacciare querele a destra e a manca, verso chi li affiancava alla vicenda Conto Mazzini.
Di fronte a queste posizioni, Civico10 si ritiene giustamente garantista. Quindi pur non condividendole in toto, in base alla posizione espressa a più riprese dai suoi aderenti sulla sospensione cautelare da ogni carica istituzionale per chi viene coinvolto anche marginalmente in indagini su fatti così gravi, le accetta.
Ma il nostro movimento fa anche una proposta, che ritiene necessaria a fare da contraltare al massimo garantismo.
La Repubblica di San Marino applichi la massima fermezza nel momento in cui emergessero, a carico della persona che ricopre una carica istituzionale, addebiti su aspetti così politicamente rilevanti come tangenti, clientelismo, sottrazione di fondi pubblici o associazione a delinquere. Riterremmo quindi corretto che, nel caso in cui le accuse si dovessero concretizzare senza che il personaggio in questione abbia lasciato la carica che ricopre, contribuendo così a gettare consapevolmente ulteriore fango sulle Istituzioni, ci debba essere la possibilità di accusare lo Stesso di Tradimento fino a prevedere, nei casi più gravi, anche l’allontanamento dal Paese. Il tutto dopo aver comunque scontato l’eventuale pena comminata dalla Magistratura.
Comunicato stampa Civico10
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