In conferenza stampa, l'analisi politica dei vari passaggi consiliari con particolare riferimento al mancato ok all'inserimento di un comma specifico in Aula su riferimento del Segretario dio Stato Celli e nomina del Direttore di Banca Centrale.
Per Roberto Ciavatta (Rete), “già nell'Ufficio di Presidenza della scorsa settimana era stata molto chiara la linea dell'opposizione per la nomina del Direttore Bcsm. Evidentemente, - osserva - alla luce di quel che è successo, questo Governo, al di là della facciata di un paio di riunioni nelle quali chiedeva condivisione, intende ancora portare avanti una partita che conoscono solamente in pochi e che non deve essere condivisa con l'opposizione. Di fronte a tutto questo non potevamo accettare l'inserimento di un comma all'ordine del giorno”.
“Nessuno di noi – ricorda Alessandro Cardelli (Pdcs) - era a conoscenza della nomina di Capuano e nemmeno si sapeva delle dimissioni in Consiglio Direttivo Bcsm, per questo abbiamo chiesto la convocazione d'urgenza di un ufficio di presidenza. Gli accordi erano fatti poi sono emerse situazioni su cui era bene vederci chiaro. La nuova figura indicata dal Governo per la Direzione Bcsm potrebbe avere collegamenti con soggetti della finanza privata che operano nel panorama sammarinese, dunque il requisito no è stato mantenuto. Il Governo non ha rispettato i patti con l'opposizione”.
“Abbiamo appreso da Rtv delle dimissioni del Direttivo e del nuovo Direttore Bcsm, - riferisce Matteo Zeppa (Rete) - di qui la richiesta di convocare un ufficio di presidenza per inserire un comma all'ordine del giorno. Cosa che è stata fatta, sembrava che la visione fosse pressoché unanime, poi la maggioranza ha cambiato le carte in tavola. Qualcuno – sottolinea – ha voluto “calare l'asso” e prevedere il punto sul gradimento del nuovo Dg Bcsm dopo aver affrontato la legge sviluppo. Questo ci ha fatto sorgere dubbi e sospetti e sono seguite delle verifiche che poi hanno portato al nostro no finale”.
Per Iro Belluzzi (Psd), “stiamo attraversando un periodo burrascoso per il sistema bancario. Si sta toccando l'acme della confusione. Occorreva che Celli operasse all'insegna della condivisione invece anche sulla nomina di Capuano hanno tirato dritto, senza rispetto delle istituzioni. Ma questa fretta – si chiede – nasconde qualcosa? Non c'è più approccio democratico”.
“Dare fiducia, questo il leit motiv di questi mesi, questo è ciò che chiede il Paese, ma per farlo – è l'analisi politica di Alessandro Mancini (Ps) - occorre un messaggio unanime. Dalla fuoriuscita di Savorelli l'aria sembrava cambiata, invece la storia si ripete, è l'ennesima presa in giro perché hanno fatto tutto da soli. Allora come si può parlare di fiducia. Siamo ancora una volta “distrutti”, non c'è alcun tipo di dialogo, a farne le spese sono i cittadini”.
“Riteniamo – osserva Marco Gatti (Pdcs) - che il progetto finanziario su San Marino non si sia interrotto. Per Capuano è venuto meno il requisito concordato sull'assenza di collegamenti con soggetti della finanza privata. Ci sarebbero invece presunti collegamenti con Angelo Deiana, già in Monte dei Paschi di Siena e consigliere delegato di Scudo Investimenti, società di gestione del Gruppo CIS. Attualmente – spiega - Deiana e Capuano fanno parte dell'Associazione Nazionale Private & Investment Bankers rispettivamente come Presidente e Responsabile del Comitato Scientifico.
Infine Federico Pedini Amati (MDSI) si sofferma sul dato politico emerso da questa situazione: “Il Governo – dice - ha una grossa responsabilità sulla fuoriuscita di liquidità dal sistema bancario. Questo Segretario di Stato alle Finanze ha fallito su tutta la linea e deve fare un passo indietro. Ora si predilige il rapporto con il Bankitalia piuttosto che con il Fondo Monetario, ma tutte queste defezioni – obietta – hanno creato solo danni. L'imperativo è: Fermiamoci! Mettiamo attorno a un tavolo e iniziamo a ragionare insieme, è il momento che lo richiede”.
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Per Roberto Ciavatta (Rete), “già nell'Ufficio di Presidenza della scorsa settimana era stata molto chiara la linea dell'opposizione per la nomina del Direttore Bcsm. Evidentemente, - osserva - alla luce di quel che è successo, questo Governo, al di là della facciata di un paio di riunioni nelle quali chiedeva condivisione, intende ancora portare avanti una partita che conoscono solamente in pochi e che non deve essere condivisa con l'opposizione. Di fronte a tutto questo non potevamo accettare l'inserimento di un comma all'ordine del giorno”.
“Nessuno di noi – ricorda Alessandro Cardelli (Pdcs) - era a conoscenza della nomina di Capuano e nemmeno si sapeva delle dimissioni in Consiglio Direttivo Bcsm, per questo abbiamo chiesto la convocazione d'urgenza di un ufficio di presidenza. Gli accordi erano fatti poi sono emerse situazioni su cui era bene vederci chiaro. La nuova figura indicata dal Governo per la Direzione Bcsm potrebbe avere collegamenti con soggetti della finanza privata che operano nel panorama sammarinese, dunque il requisito no è stato mantenuto. Il Governo non ha rispettato i patti con l'opposizione”.
“Abbiamo appreso da Rtv delle dimissioni del Direttivo e del nuovo Direttore Bcsm, - riferisce Matteo Zeppa (Rete) - di qui la richiesta di convocare un ufficio di presidenza per inserire un comma all'ordine del giorno. Cosa che è stata fatta, sembrava che la visione fosse pressoché unanime, poi la maggioranza ha cambiato le carte in tavola. Qualcuno – sottolinea – ha voluto “calare l'asso” e prevedere il punto sul gradimento del nuovo Dg Bcsm dopo aver affrontato la legge sviluppo. Questo ci ha fatto sorgere dubbi e sospetti e sono seguite delle verifiche che poi hanno portato al nostro no finale”.
Per Iro Belluzzi (Psd), “stiamo attraversando un periodo burrascoso per il sistema bancario. Si sta toccando l'acme della confusione. Occorreva che Celli operasse all'insegna della condivisione invece anche sulla nomina di Capuano hanno tirato dritto, senza rispetto delle istituzioni. Ma questa fretta – si chiede – nasconde qualcosa? Non c'è più approccio democratico”.
“Dare fiducia, questo il leit motiv di questi mesi, questo è ciò che chiede il Paese, ma per farlo – è l'analisi politica di Alessandro Mancini (Ps) - occorre un messaggio unanime. Dalla fuoriuscita di Savorelli l'aria sembrava cambiata, invece la storia si ripete, è l'ennesima presa in giro perché hanno fatto tutto da soli. Allora come si può parlare di fiducia. Siamo ancora una volta “distrutti”, non c'è alcun tipo di dialogo, a farne le spese sono i cittadini”.
“Riteniamo – osserva Marco Gatti (Pdcs) - che il progetto finanziario su San Marino non si sia interrotto. Per Capuano è venuto meno il requisito concordato sull'assenza di collegamenti con soggetti della finanza privata. Ci sarebbero invece presunti collegamenti con Angelo Deiana, già in Monte dei Paschi di Siena e consigliere delegato di Scudo Investimenti, società di gestione del Gruppo CIS. Attualmente – spiega - Deiana e Capuano fanno parte dell'Associazione Nazionale Private & Investment Bankers rispettivamente come Presidente e Responsabile del Comitato Scientifico.
Infine Federico Pedini Amati (MDSI) si sofferma sul dato politico emerso da questa situazione: “Il Governo – dice - ha una grossa responsabilità sulla fuoriuscita di liquidità dal sistema bancario. Questo Segretario di Stato alle Finanze ha fallito su tutta la linea e deve fare un passo indietro. Ora si predilige il rapporto con il Bankitalia piuttosto che con il Fondo Monetario, ma tutte queste defezioni – obietta – hanno creato solo danni. L'imperativo è: Fermiamoci! Mettiamo attorno a un tavolo e iniziamo a ragionare insieme, è il momento che lo richiede”.
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