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Cgg su Sviluppo: Opposizioni, "genererà altra burocrazia". Maggioranza, "base di partenza per cultura diversa del lavoro"

19 set 2017
lavori consigliariCgg su Sviluppo: Opposizioni, "genererà altra burocrazia". Maggioranza, "base di partenza per cultura diversa del lavoro"
Cgg su Sviluppo: Opposizioni, "genererà altra burocrazia". Maggioranza, "base di partenza per cultura diversa del lavoro" - <strong>Si va avanti con il dibattito e nonostante il confronto in commissione</strong>, rimangono f...
Si va avanti con il dibattito e nonostante il confronto in commissione, rimangono forti distinguo tra maggioranza ed opposizione sull'impianto della legge. Il testo – ha spiegato Zafferani – è cambiato molto dalla prima lettura, e il Segretario registra positivamente l'accoglimento dei suggerimenti di minoranza e attori sociali. I prossimi interventi – anticipa - saranno legati alla creazione dello sportello unico per le imprese e all'agenzia di sviluppo economico. Si vogliono anche incentivare start up innovative e semplificare la concessione delle licenze. A proposito del confronto, riconosce il contributo della Dc, con l'introduzione del permesso di soggiorno per motivi imprenditoriali. Prossimo passo sarà lavorare ad un Testo unico sulle residenze. Non mancano però le critiche, proprio da Via delle Scalette, con Teodoro Lonfernini che sul buon metodo di lavoro invita Zafferani a ricordare quanto sostenuto nelle passate legislature, quando puntava il dito contro testi disorganici, incomprensibili per gli operatori e che rimandavano a decreti attuativi. “Lei – dice Lonfernini - oggi porta in seconda lettura un testo complesso, che costringe gli operatori ad avvalersi di tecnici”. “Questa legge – chiosa Iro Belluzzi - genererà altra burocrazia all'intero del mercato del lavoro”. Dalla maggioranza c'è chi chiama in causa la passata legge per lo sviluppo su cui si puntava per il rilancio. “Non ha dato i risultati sperati – dice Marco Podeschi – pochissime le residenze concesse, mai decollati settori come l'audiovisivo.” “La legge conteneva incentivi molto forti distribuiti a pioggia”, rincara la dose Luca Santolini. “Il decreto Mussoni ha avuto il merito di affrontare il tema della liberalizzazione ma ha creato distorsioni, alzando per esempio il turn over, e su di esso è intervenuto anche il decreto Belluzzi.” Guai, però, a illudersi che con una singola legge si possono risolvere problemi incancreniti. “Nel settore dello sviluppo economico – spiega Margherita Amici - l'aspetto dirimente è sempre il capitale umano”. Insomma, serve una riforma culturale.

MF

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