La Repubblica di San Marino ha aderito oggi a New York, alla Dichiarazione d’Impegno per la Fine della Violenza Sessuale nei Conflitti armati, che è stata lanciata all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lo scorso 24 settembre dal Ministro degli Esteri del Regno Unito, S.E. William Hague, e dal Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite sulla violenza sessuale nei conflitti armati, S.E. Zainab Hawa Bangura.
Fino ad ora, Insieme a San Marino, sostengono la Dichiarazione altri 130 Paesi.
Lo stupro e altre forme di violenza sessuale nei conflitti armati rappresentano una delle ingiustizie più grandi e persistenti. Si tratta di crimini di guerra che costituiscono una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra. Essi sono inoltre uno dei principali ostacoli al ripristino della pace e della sicurezza nelle aree colpite dai conflitti.
Aderendo alla Dichiarazione, gli Stati dimostrano di voler mantenere alto il livello di attenzione sulla violenza sessuale perpetrata nei conflitti armati e s’impegnano a intraprendere un’azione urgente per porre fine a quest’odioso crimine. Gli Stati, attraverso questa dichiarazione, intendono anche lanciare alle vittime il chiaro messaggio che la comunità internazionale non li ha dimenticati e che i responsabili di tali crimini saranno perseguiti.
Fra le varie misure che, nella Dichiarazione, gli Stati s’impegnano a intraprendere, sono da segnalare le seguenti: fornire una migliore e tempestiva assistenza e cure mediche e psicologiche che trattino le conseguenze a lungo termine delle violenze sessuali contro le donne, uomini e bambini e le loro famiglie, inclusi i bambini nati a seguito di tali violenze; rafforzare il sostegno delle organizzazioni regionali per prevenire e rispondere alle violenze sessuali nei conflitti, nell’ambito delle loro iniziative per il mantenimento della pace; sostenere la creazione di un Protocollo Internazionale sulla documentazione e investigazione della violenza sessuale nei conflitti armati a livello nazionale, regionale e internazionale.
Fino ad ora, Insieme a San Marino, sostengono la Dichiarazione altri 130 Paesi.
Lo stupro e altre forme di violenza sessuale nei conflitti armati rappresentano una delle ingiustizie più grandi e persistenti. Si tratta di crimini di guerra che costituiscono una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra. Essi sono inoltre uno dei principali ostacoli al ripristino della pace e della sicurezza nelle aree colpite dai conflitti.
Aderendo alla Dichiarazione, gli Stati dimostrano di voler mantenere alto il livello di attenzione sulla violenza sessuale perpetrata nei conflitti armati e s’impegnano a intraprendere un’azione urgente per porre fine a quest’odioso crimine. Gli Stati, attraverso questa dichiarazione, intendono anche lanciare alle vittime il chiaro messaggio che la comunità internazionale non li ha dimenticati e che i responsabili di tali crimini saranno perseguiti.
Fra le varie misure che, nella Dichiarazione, gli Stati s’impegnano a intraprendere, sono da segnalare le seguenti: fornire una migliore e tempestiva assistenza e cure mediche e psicologiche che trattino le conseguenze a lungo termine delle violenze sessuali contro le donne, uomini e bambini e le loro famiglie, inclusi i bambini nati a seguito di tali violenze; rafforzare il sostegno delle organizzazioni regionali per prevenire e rispondere alle violenze sessuali nei conflitti, nell’ambito delle loro iniziative per il mantenimento della pace; sostenere la creazione di un Protocollo Internazionale sulla documentazione e investigazione della violenza sessuale nei conflitti armati a livello nazionale, regionale e internazionale.
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