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L'intervento del Segretario del PDCS, chiude la Festa dell'Amicizia

19 ago 2007
Andrea Bernardi - Murata ore 10.00
Andrea Bernardi - Murata ore 10.00
“Come sessant’anni fa così oggi – ha detto - questo impegno capillare fatto da uomini e da donne che amano il loro paese, consente al nostro partito di essere quello che è: un soggetto imprescindibile nella vita politica di questa comunità”.
Riferendosi a chi ha lasciato nell’ultimo anno il pdcs dando vita a nuovi partiti, Valentini, ha asserito che “non solo hanno commesso un grave atto di slealtà politica, ma hanno dimostrato di non aver compreso il grande valore di cui il Pdcs è portatore. Questo governo ha fatto molto poco ed è andato contro il paese, nelle scelte sui giochi, così come nel piano particolareggiato per il Centro Storico, sulle politiche di rilancio del turismo, nella sanità dove – ha dichiarato Valentini - si è cercato di minimizzare il grido di allarme che proveniva dagli utenti e dagli stessi operatori” .
Il segretario del Pdcs boccia l’operato della maggioranza anche per quel che riguarda la scuola, il Piano energetico nazionale, il rapporto con l’Unione Europea. “Prendiamo le distanze – ha detto Valentini - da questo modo di condurre il paese, per affermare un’ azione politica che abbia due caratteristiche fondamentali:
- un chiaro riferimento ideale - e cioè valori non negoziabili, come il rispetto della vita, la tutela della famiglia, della libertà di educazione, di un primato della persona e della società rispetto allo stato;
- e la ricerca del bene comune portata avanti in un forte coinvolgimento con tutte le componenti della società civile.
“Crediamo – ha detto Valentini - che per dare all’azione politica la coesione e la rappresentatività di cui ha bisogno, sia auspicabile una collaborazione fra le forze cattoliche e quelle nate nell’ambito del socialismo democratico e liberale”. Il segretario del Pdcs ha ricordato il percorso avviato insieme a Noi sammarinesi, Popolari e Alleanza nazionale, vedendo in Nuovo partito socialista e Sammarinesi per la libertà i primi interlocutori di questo progetto di coalizione. “continuiamo a domandarci – ha poi affermato - come AP possa prendere le distanze da una aggregazione come quella che si sta costituendo, intorno a contenuti che dovrebbero rappresentare, anche per la collocazione ideale di molti degli aderenti di AP, parte integrante del proprio patrimonio valoriale di riferimento”.

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