E’ un problema evidentemente molto sentito dalla popolazione sammarinese, se ben due delle 30 Istanze d’Arengo presentate alla Reggenza nel giorno di Pasqua sono state dedicate alle incompatibilità dei membri del Consiglio Grande e Generale.
Nella prima, si chiede che lo stesso Consiglio adotti opportuni provvedimenti per sancire l’incompatibilità tra l’incarico di consigliere e quello di presidente, segretario, componente del consiglio direttivo, del collegio sindacale o di altri organi similari con competenze di guida e di gestione di associazioni di categoria, economiche e culturali, federazioni e associazioni sportive.
“Il problema si pone – spiegano i proponenti – in quanto queste associazioni svolgono attività intense sul territorio, rappresentando volontà, aspettative e finalità settoriali, che potrebbero entrare, e spesso questa eventualità si verifica – aggiungono – in rapporti di interesse o di contrasto con le istituzioni pubbliche, tali da determinare condizionamenti o addirittura limitazioni dell’autonomia del consigliere nel suo ruolo di rappresentante dell’intero popolo sammarinese”.
Nella seconda si chiede un regolamento affinché i consiglieri eletti, al momento d’entrare in Consiglio, rinuncino a quelle cariche che appaiono palesemente incompatibili col loro incarico istituzionale, come le presidenze di associazioni economiche importanti, nonché associazioni sportive e sociali.
Un altro cittadino chiede che venga abrogata la legge relativa al compenso per l’attività svolta dagli ex membri del Consiglio.
L’ultima ricorda le raccomandazioni che invitano i Paesi membri dell’Unione europea ad adottare opportuni provvedimenti per liberalizzare i servizi professionali, e per questo chiedono un approfondito confronto, in Parlamento, che porti al superamento degli ordini professionali attraverso una trasformazione in libere associazioni.
Nella prima, si chiede che lo stesso Consiglio adotti opportuni provvedimenti per sancire l’incompatibilità tra l’incarico di consigliere e quello di presidente, segretario, componente del consiglio direttivo, del collegio sindacale o di altri organi similari con competenze di guida e di gestione di associazioni di categoria, economiche e culturali, federazioni e associazioni sportive.
“Il problema si pone – spiegano i proponenti – in quanto queste associazioni svolgono attività intense sul territorio, rappresentando volontà, aspettative e finalità settoriali, che potrebbero entrare, e spesso questa eventualità si verifica – aggiungono – in rapporti di interesse o di contrasto con le istituzioni pubbliche, tali da determinare condizionamenti o addirittura limitazioni dell’autonomia del consigliere nel suo ruolo di rappresentante dell’intero popolo sammarinese”.
Nella seconda si chiede un regolamento affinché i consiglieri eletti, al momento d’entrare in Consiglio, rinuncino a quelle cariche che appaiono palesemente incompatibili col loro incarico istituzionale, come le presidenze di associazioni economiche importanti, nonché associazioni sportive e sociali.
Un altro cittadino chiede che venga abrogata la legge relativa al compenso per l’attività svolta dagli ex membri del Consiglio.
L’ultima ricorda le raccomandazioni che invitano i Paesi membri dell’Unione europea ad adottare opportuni provvedimenti per liberalizzare i servizi professionali, e per questo chiedono un approfondito confronto, in Parlamento, che porti al superamento degli ordini professionali attraverso una trasformazione in libere associazioni.
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