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Legge elettorale: dibattito alla Festa dell'Amicizia

18 ago 2006
Legge elettorale: dibattito alla Festa dell'Amicizia
Si è aperta ieri sera con il dibattito sulla riforma della legge elettorale la XXXIII edizione della festa dell’Amicizia.
Una legge da rifare e sarà una priorità della legislatura appena iniziata. Nessun partito ha negato questa necessità. Ognuno per esigenze diverse, chi per garantire una maggiore governabilità, chi per soddisfare la questione morale, ma sono tutti concordi nel voler riscrivere le regole del gioco. Per Pier Marino Mularoni, Pdcs, le polemiche sul voto estero, ad ogni tornata elettorale, non sono più accettabili. “Con una nuova legge – gli ha fatto eco Glauco Sansovini, Alleanza nazionale – e gli schieramenti pre elettorali, i cittadini sceglieranno prima da chi vorranno essere governati e non si ripeteranno più situazioni come quella attuale, in cui abbiamo atteso mesi prima di conoscere la composizione del nuovo Esecutivo”. Per Claudio Felici del Psd ci sono troppi partiti, figli dell’instabilità, e a suo dire 'è un paradosso pretendere di mantenere il proporzionale e, ad un tempo, garantire la stabilità. Il progetto di legge dovrà invece tutelare le varie rappresentanze'. “Oggi il sistema è troppo ingessato – ha spiegato Mario Venturini, Ap – nel 99% dei casi il partito di maggioranza relativa è al governo e può scegliere gli alleati a seconda delle convenienze. In questo modo alcune forze sono state sistematicamente escluse dai governi, e l’alternanza ne ha sofferto”. Anche Giuseppe Rossi, Sammarinesi per la Libertà, ha auspicato che si giunga alla riforma, ma con il contributo di tutti, e a patto che il voto estero sia finalmente affrontato e risolto. Per Augusto Casali, Nuovo Partito Socialista, il nuovo sistema elettorale non dovrà limitare la libera aggregazione, “chiediamoci piuttosto – ha aggiunto – perché alcuni non hanno più accettato né i partitoni, né le persone che li compongono. Perché si sono trasformati in veri comitati elettorali, creando distorsioni nei risultati al punto da abbassare notevolmente il livello di chi siede in Consiglio Grande e Generale: alcuni – ha concluso – si limitano ad essere semplici spingibottoni”. Per Vanessa Muratori, Sinistra Unita all’ultima tornata elettorale si è comportata come se la riforma fosse già stata approvata, “perché abbiamo detto con chi non ci saremmo mai alleati. Positivo – ha aggiunto – che la proposta di legge affronti il problema della rappresentanza femminile. Guardate in Consiglio - ha detto - i numeri relativi alle donne sono terrificanti”. Per Marco Arzilli, Noi sammarinesi, le ultime elezioni hanno dimostrato chiaramente che il sistema, così com’è, non può andare avanti: “Ma la governabilità non può diventare valore assoluto – ha ammonito – esigerla a tutti i costi significa annientare la volontà popolare, e la governabilità assoluta ha dato vita anche alle dittature. Questo, certo, non lo vogliamo”.
Proseguono i dibattiti in piazza alla Festa dell'Amicizia: questa sera il tema riguarderà 'Quale futuro a San Marino e in Europa per i giovani laureati'. Interverranno, tra gli altri, Pasquale Valentini e i giovani rappresentanti della Democrazia Cristiana e dei partiti di maggioranza.

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