Il Capogruppo di Alleanza Popolare Tito Masi chiede il ritiro del decreto reggenziale del 2 marzo scorso, con il quale è stata modificata la legge dell’89, attribuendo ai Giudici Conciliatori il compito di effettuare il controllo di legittimità in caso di precaria assenza del giudice designato, prevedendo anche per loro, e per i Commissari della Legge che esercitano questo controllo, una indennità di funzione mensile e pensionabile di 300 euro. 'Sul piano dell’opportunità la scelta del Governo - scrive Masi - lascia sconcertati per diversi motivi: i Magistrati percepiscono stipendi già molto elevati, che vengono ulteriormente aumentati per svolgere funzioni di supplenza durante il normale orario di lavoro. A questo punto - sottolinea il capogruppo di AP - tutti i dipendenti pubblici potrebbero rivendicare indennità per compiti non contemplati dal mansionario. Inoltre - ricorda Masi - i Giudici Conciliatori hanno già ricevuto un compenso straordinario, consistente e illegittimo, che Alleanza Popolare ha già, a suo tempo, fortemente contestato'. Sul piano della legittimità, Masi rileva l’assenza di ogni fondamento giuridico perché una legge dello Stato, approvata dal Consiglio Grande e Generale, non può essere modificata con un Decreto reggenziale in assenza di una specifica previsione di legge. 'Le attribuzioni dei Magistrati, prosegue Masi, possono essere definite solo per legge e il loro trattamento retributivo è di competenza esclusiva del Consiglio Grande e Generale. Il Governo straordinario, secondo il capogruppo di AP, ha dimostrato superficialità, spregiudicatezza e mancanza di senso dello Stato, con l’aggravante di avere coinvolto la Reggenza in una iniziativa illegittima e di esporla a inevitabili rilievi sul suo operato. Sono certo - conclude Masi - che i Segretari di Stato alla Giustizia e agli Affari Interni comprenderanno come la gravità delle contestazioni avanzate richieda una risposta e provvedimenti urgenti.
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