Oltre 40 anni di amicizia, via via elevata fino al massimo grado di relazioni diplomatiche stabilite nel 1991 e innumerevoli visite reciproche a consolidare un rapporto in più campi.
C'è tutto il governo, i capigruppo consiliari, le associazioni economiche e di categorie nella sala consiliare ed è il segretario agli esteri Valentini ad introdurre a Capitani Reggenti, Wang Yi, ministro degli esteri delle Repubblica Popolare Cinese. Un grande colosso e un piccolo stato, ma – dice Valentini – non sono le dimensioni, ma la nostra statualità che ci distingue.
Passa in rassegna gli accordi in essere: per l'abolizione reciproca dei visti turistici d'ingresso, di cooperazione in campo culturale e dell'istruzione, di cooperazione economica, sullo scambio di informazioni in materia fiscale, nonché quelli da perfezionare e chiudere.
Dalla Reggenza ricordato il percorso di amicizia, dal 1971, nonché i valori irrinunciabili per San Marino - democrazia e difesa dei diritti umani, in territorio come nei rapporti bi e multilaterali, “perché non c'è stabilità e pace dove c'è aggressione dei diritti”, nell'auspicio di approfondire le relazioni aperte, con un occhio ai settori di reciproco interesse, dal commercio al turismo.
Colpito dalla bellezza di San Marino, dall'antica storia e dal suo ruolo nella salvaguardia della pace, saluta le istituzioni, l'Associazione San Marino-Cina e ricorda i passaggi più significativi delle relazioni fra un piccolo e un grande e proprio su questo insiste: “Per la Cina tutti i paesi sono membri a pieno titolo, con piena parità davanti alla comunità internazionale”.
A Palazzo Begni l'incontro con una delegazione di Governo: sempre Valentini a puntualizzare l'obiettivo: intensificare il ruolo internazionale di un piccolo stato, in una maggiore integrazione nell'Unione Europea, o negli organismi come l'ONU, per un equilibrio mondiale basato sul dialogo e sulla coesione sociale. Al tavolo i segretari alle Finanze, Industria e Commercio, Turismo – Felici, Arzilli e Lonfernini – segno della volontà di rafforzare gli scambi proprio in questi campi.
Nel video, l'intervista al segretario agli esteri, Pasquale Valentini
C'è tutto il governo, i capigruppo consiliari, le associazioni economiche e di categorie nella sala consiliare ed è il segretario agli esteri Valentini ad introdurre a Capitani Reggenti, Wang Yi, ministro degli esteri delle Repubblica Popolare Cinese. Un grande colosso e un piccolo stato, ma – dice Valentini – non sono le dimensioni, ma la nostra statualità che ci distingue.
Passa in rassegna gli accordi in essere: per l'abolizione reciproca dei visti turistici d'ingresso, di cooperazione in campo culturale e dell'istruzione, di cooperazione economica, sullo scambio di informazioni in materia fiscale, nonché quelli da perfezionare e chiudere.
Dalla Reggenza ricordato il percorso di amicizia, dal 1971, nonché i valori irrinunciabili per San Marino - democrazia e difesa dei diritti umani, in territorio come nei rapporti bi e multilaterali, “perché non c'è stabilità e pace dove c'è aggressione dei diritti”, nell'auspicio di approfondire le relazioni aperte, con un occhio ai settori di reciproco interesse, dal commercio al turismo.
Colpito dalla bellezza di San Marino, dall'antica storia e dal suo ruolo nella salvaguardia della pace, saluta le istituzioni, l'Associazione San Marino-Cina e ricorda i passaggi più significativi delle relazioni fra un piccolo e un grande e proprio su questo insiste: “Per la Cina tutti i paesi sono membri a pieno titolo, con piena parità davanti alla comunità internazionale”.
A Palazzo Begni l'incontro con una delegazione di Governo: sempre Valentini a puntualizzare l'obiettivo: intensificare il ruolo internazionale di un piccolo stato, in una maggiore integrazione nell'Unione Europea, o negli organismi come l'ONU, per un equilibrio mondiale basato sul dialogo e sulla coesione sociale. Al tavolo i segretari alle Finanze, Industria e Commercio, Turismo – Felici, Arzilli e Lonfernini – segno della volontà di rafforzare gli scambi proprio in questi campi.
Nel video, l'intervista al segretario agli esteri, Pasquale Valentini
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