Nessuna pregiudiziale da parte dell’USC, che ha apprezzato alcune innovazioni e regole, come outlet e spacci aziendali; ma ha sollevato qualche preoccupazione sullo sblocco del 51%, come rischio per le strutture esistenti. Il Patto ha ribadito che gli obiettivi sono di mettere un po’ di ordine e aprire nuove opportunità di sviluppo. L’apertura al 51%, - scrive il Patto - non è destinata al piccolo commerciante del circondario ma a grandi operatori per dare impulso all’immagine; inoltre eviterà il fenomeno dei prestanome. Una legge che rimanda a ulteriori interventi per aspetti come la fiscalità, gli immobili, i servizi. L’intento è di evitare speculazioni e, al contempo, incrementare in senso qualitativo e quantitativo del settore. La riforma comporterà un attento monitoraggio. E non è blindata, assicura la Maggioranza. Tra prima e seconda lettura potranno essere accolti ulteriori suggerimenti migliorativi.
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