52 candidati, 19 donne e 33 uomini, 17 lavorano nel pubblico, 17 nel privato, 11 liberi professionisti e 7 pensionati. E un sostegno forte, di quasi 200 sottoscrizioni. “Al di là dei numeri, – dice il Segretario del PDCS, Gian Carlo Venturini - abbiamo voluto privilegiare la qualità dei candidati e la motivazione che li hanno portati a candidarsi nella nostra lista”.
Ci sono anche una decina di giovani in lista e Carol De Biagi riporta “l'entusiasmo di chi si mette in gioco per il bene del Paese e l'impegno diretto nel fare politica” all'interno del Giovanile del partito. Ricandidati tutti i consiglieri eletti in questa legislatura, lasciano solo Alessandro Cardelli, Gino Giovagnoli e Pasquale Valentini ai quali è andato il grazie del partito per l'impegno e l'impronta lasciati – aggiunge il vice-segretario Manuel Ciavatta - che guarda alla “competenza e alla credibilità” della squadra come una garanzia. Poi il programma, in quattro macro aree: Istituzionale, Economica, Sociale e Ambientale, tenendo come comune denominatore l'attuazione dell'Accordo di Associazione UE. Documento ampio e corposo, ma concreto perché, commenta - la Dc le cose non solo le scrive – ma le fa” “Non è il libro dei sogni – prosegue Venturini - è quello che la gente ha bisogno di avere come risposte. Era molto ampio anche il programma del 2019 e, abbiamo verificato, è stato realizzato per oltre l'80%”.
Continuità dunque, “forti – dice Mussoni – di 4 anni di governabilità”, vedendo nelle elezioni “il rinnovamento delle energie e degli obiettivi, per consolidare quanto fatto sì con fatica, ma con credibilità; nel pieno di una campagna elettorale “per fare e non contro qualcuno”. Ed è severo nel commentare le reazioni a recenti articoli di stampa dall'Economist al Sole24Ore: “Nessuno si può permettere di denigrare il Paese, la nostra è una economia reale; abbiamo lavorato perché lo fosse e lo rimanesse”. Preoccupano, piuttosto – aggiunge - certe candidature che richiamano un passato recente, molto delicato”.
E ricordano i risultati che “hanno riportato fiducia - degli investitori, degli organismi internazionali - nel sistema”: “Una disoccupazione che era del 9% nel 2019 è oggi è intorno al 2,5%; un incremento dell'attività industriale e della redditività delle imprese e di coloro che hanno fatto degli investimenti a San Marino. Un incremento anche in termini di risultati di bilancio, perché siamo passati da bilanci totalmente negativi per anni a un consuntivo 2022 in pareggio”.
Non manca una replica a Rete, che ha escluso alleanze con la DC: “Stanno cercando di recuperare consenso – dice Venturini – e rimediare alla fuga dei loro elettori”.
Nel video, l'intervista a Giancarlo Venturini, Segretario del PDCS