Il decreto deve approdare entro domani nell’aula di Montecitorio per passare entro il 21 dicembre in quella del Senato così da essere approvato entro Natale, ma la commissione Bilancio non ne ha ancora ultimato l’esame ed è corsa contro il tempo per votare gli emendamenti del governo. Monti non ha riferito in commissione, ma ha incontrato riservatamente gli esponenti di Pd, Pdl e Terzo Polo. Vari i punti di mediazione: il prelievo sui patrimoni scudati dovrebbe salire al 2%, l'indicizzazione delle pensioni dovrebbe arrivare fino a quelle a 1.200-1.300. Ci sarà una nuova imposta di bollo sui conti correnti. E sull'Ici, che aumenta per banche ed assicurazioni, arriva un'esenzione fino a 200 euro per tutti più 50 euro a figlio. La mediazione non soddisfa in pieno le richieste dei partiti, ma rappresenta un passo avanti che dovrebbe permettere di chiudere i lavori in commissione per portare il decreto domani in aula. E Bersani, che deve fare i conti con le divisioni interne, ribadisce che “Il Pd è un partito di governo ma non perde il contatto con le realtà sociali”, ricordando che “più uguaglianza significa qualche garanzia in più per la crescita”.
Mentre il presidente del Senato Schifani assicura che gli stipendi dei parlamentari saranno tagliati “entro gennaio”, sembra definitivamente compromesso il rapporto tra la Lega ed il Pdl. Per Bossi “è finita” con Berlusconi, che accusa di “stare coi comunisti”. Ma il senatur ne ha anche per il presidente Napolitano, che accusa di aver “sciolto un governo democraticamente eletto sostituendolo con un commissario venuto dall'Europa e dalle banche”.
da Roma Francesco Bongarrà
Mentre il presidente del Senato Schifani assicura che gli stipendi dei parlamentari saranno tagliati “entro gennaio”, sembra definitivamente compromesso il rapporto tra la Lega ed il Pdl. Per Bossi “è finita” con Berlusconi, che accusa di “stare coi comunisti”. Ma il senatur ne ha anche per il presidente Napolitano, che accusa di aver “sciolto un governo democraticamente eletto sostituendolo con un commissario venuto dall'Europa e dalle banche”.
da Roma Francesco Bongarrà
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