'Uno strappo che non può essere ricucito'. Così i tre esponenti del Psd, Volpinari, Rattini e Bollini, hanno definito il livello del dissenso con il loro partito. Nessuna disponibilità a ritornare sui propri passi, così come i vertici PSD avevano proposto loro, ma la volontà di lasciare, al più presto, anche il partito, non solo gli incarichi. La scissione ancora non è ufficiale: “Siamo ancora membri del gruppo consigliare e del partito – spiega Antonio Volpinari – comunicheremo in seguito, ufficialmente le nostre intenzioni”. Volpinari evidenzia anche che 'sugli obiettivi da raggiungere non mancano le convergenze, che i discorsi sugli interessi del paese e della sinistra coincidono molto, sia con il PSD che con Augusto Casali ma questo – aggiunge – non è sufficiente. Le nostre motivazioni, espresse nella lettera in cui rinunciavamo agli incarichi, restano tutt’ora valide e fino a quando non registreremo atti che ci facciano cambiare idea le cose resteranno così”.
I tre consiglieri sembrano intenzionati a costituirsi come gruppo parlamentare autonomo, e di questo farebbe parte anche Augusto Casali, del Partito Socialista Nuova San Marino, ma prima dovrà avvenire la formalizzazione dell’abbandono del nuovo partito della sinistra.
Non nasconde l’amarezza il Segretario, Mauro Chiaruzzi. “E’ difficile – dichiara – capire le motivazioni che possano spingere a tale gesto chi aveva avviato questo processo”. Il riferimento di Chiaruzzi è chiaramente a Volpinari, all’epoca presidente del partito socialista e artefice dell’unificazione insieme ad Emma Rossi. “Quello che stanno determinando – aggiunge – è un passo indietro nell’unificazione della sinistra. La Segreteria invece – spiega Chiaruzzi – ha ribadito la volontà di proseguire coinvolgendo tutte le forze della sinistra sammarinese'. Ma il Segretario del PSD va più pesante analizzando le motivazioni dell’annunciata scissione: “In realtà – afferma – si tratta di poco nobili questioni di carattere personale e di forti preoccupazioni di natura elettorale, che poco c’entrano con la politica e gli ideali”.
I tre consiglieri sembrano intenzionati a costituirsi come gruppo parlamentare autonomo, e di questo farebbe parte anche Augusto Casali, del Partito Socialista Nuova San Marino, ma prima dovrà avvenire la formalizzazione dell’abbandono del nuovo partito della sinistra.
Non nasconde l’amarezza il Segretario, Mauro Chiaruzzi. “E’ difficile – dichiara – capire le motivazioni che possano spingere a tale gesto chi aveva avviato questo processo”. Il riferimento di Chiaruzzi è chiaramente a Volpinari, all’epoca presidente del partito socialista e artefice dell’unificazione insieme ad Emma Rossi. “Quello che stanno determinando – aggiunge – è un passo indietro nell’unificazione della sinistra. La Segreteria invece – spiega Chiaruzzi – ha ribadito la volontà di proseguire coinvolgendo tutte le forze della sinistra sammarinese'. Ma il Segretario del PSD va più pesante analizzando le motivazioni dell’annunciata scissione: “In realtà – afferma – si tratta di poco nobili questioni di carattere personale e di forti preoccupazioni di natura elettorale, che poco c’entrano con la politica e gli ideali”.
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